Il barbaro omicidio che ha visto vittima una donna, Vanessa Ballan, uccisa a coltellate in casa, in provincia di Treviso, è in realtà un duplice omicidio. Ma nessuno lo dice. Nessuno mette in evidenza questo fondamentale e grave aspetto.
Su stampa e social, infatti, si continua a parlare di interruzione di gravidanza non consensuale, siccome Vanessa era incinta di due, massimo tre mesi, e lo stesso sta facendo la legge, siccome un uomo sospettato del delitto e fermato dalle forze dell’ordine dovrà ora rispondere di omicidio e, appunto, interruzione di gravidanza non consensuale ma non di duplice omicidio.
A porre la questione è stata in particolare, attraverso i social, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli. «È necessario - ha scritto - che venga discusso e approvato al più presto il disegno di legge a mia prima firma che riconosce il duplice omicidio nel caso la vittima sia in stato di gravidanza, prevedendo una pena minima di trent'anni di carcere. Su questo non devono esserci equivoci. Auspico un'ampia convergenza da parte di tutte le forze politiche».
La questione era già stata sollevata con l’omicidio - anche in quel caso possiamo dire “duplice” - di Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo e proprio quel tragico episodio aveva fatto scattare la molla per far partire una discussione anche politica e legislativa.