Rovigo Oggi ci informa dell’ennesimo episodio di omofobia inventato di sana pianta.
“L’omofobia non c’entra. Alla base di un incidente scoppiato lo scorso weekend all’esterno di uno dei locali del centralissimo corso del Popolo, ci sono motivi futili e banali, ma soprattutto non compare nessuna denuncia o querela come un’aggressione imporrebbe”.
Insomma, come spesso abbiamo potuto rilevare, non c’è stata alcuna aggressione omofobica: uno con un bicchiere in mano inciampa e si scontra con un altro, “Scusa, ti ho fatto male”, ed è finita lì. Niente pugni, né schiaffi, né niente di tutto quello che era finito sulla stampa
Le voci che sono andate in giro hanno parlato di un bacio gay che avrebbe suscitato la reazione omofoba di un avventore, un ex pugile rodigino molto conosciuto in città: il tizio col bicchiere in mano. Questi, invece, neanche sapeva che la persona con cui si era scontrato era omosessuale.
La questura nega ci sia stata aggressione, volto sfregiato e violenza con alla base l’orientamento sessuale di chicchessia.
“Forse sarà anche rumorosa ma no, Rovigo non è certo una città omofoba”, conclude RovigoOggi.
Chissà perché questa conclusione, come tutta la questione annessa, non ci sorprende. L’Italia non è un paese “omofobo”. E la tattica del vittimismo a tutti i costi, anche a costo di mentire, prima o poi si ritorcerà contro coloro che la usano in modo spudorato.
Redazione