Siamo in clima Mondiali di calcio e tutti sono CT o comunque, non potendolo esser più per la nostra nazionale, siamo pieni di consulenti tecnici esterni. Sanno tutto: dalle formazioni ai moduli di attacco, prevedono i cambi e ne criticano la portata.
Ma in questo contesto da -a dirla alla Fantozzi- frittatona di cipolle, mutanda ascellare e rutto libero... forse una cosa sfugge ai più: la FIFA dispone anche di una task force anti-discriminazione con il compito di vigilare sul rispetto della tolleranza e del contegno disciplinare di giocatori e tifosi.
Compito arduo, insomma.
Ma per fortuna ci sono le associazioni LGBT che pensano ad aiutare nel simpatico compito del censore, segnalando accadimenti che -stando alla loro sensibilità- sono da considerarsi condannabili.
Così sarebbero finite nell’occhio del ciclone le tifoserie di Brasile e del Messico per aver utilizzato il termine “puto” -parola gergale per indicare un omosessuale.
Dall’Organizzazione per l’uguaglianza del calcio “Rete FARE” arrivano parole dure: “I livelli di omofobia in alcune partite è totalmente inaccettabile” dichiara Piara Powar.
Al clima di allarmismo generale risponde però la FIFA, derubricando il tutto.
Ed ora, per gli amanti del settore, ci si può godere la finale!
Redazione
Fonte: Pink News