L’omosessualismo è un’ideologia rigorosa che non ammette sgarri.
Si può cambiare sesso, si possono mutilare e ricostruire i genitali a piacimento (e con il contributo del Servizio Sanitario Nazionale): se uno è etero e vuole diventare omosessuale, bisessuale o altro, deve poterlo fare con conseguente promozione sociale, scatto di anzianità, pubblico encomio e premio pecuniario, ma guai a voler tornare sui propri passi: da omo a eterosessuale, NIET! FORBIDDEN! La gaystapo non perdona.
Il dottor Paolo Zucconi fa lo psicologo da trent’anni. Ha commesso da ultimo un grave errore: un visitatore del sito psicologi.it chiede: «È possibile uscire dall’omosessualità?». Lui risponde che «quando una persona avverte un evidente disagio nel suo comportamento sessuale» si possono usare efficacemente i protocolli della terapia cognitiva-comportamentale, per superare tale disagio.
L’ordine degli psicologi lombardi, perciò, lo ha messo sotto processo e lo ha condannato a tre mesi di sospensione dall’attività professionale.
«Tutto sembrava già preordinato – ha raccontato Zucconi ad Avvenire – ho subìto un lungo interrogatorio tutto giocato sull’efficacia delle cosiddette ‘terapie riparative’. Io mi sono limitato a citare la letteratura scientifica sull’argomento, ma ho affermato di non aver mai avuto l’occasione di sperimentarne l’efficacia. Certo, ho ammesso che se un paziente mi chiedesse di essere aiutato, esaminerei il caso e non mi tirerei indietro».
Nulla sono valse la sua specializzazione in terapie cognitive comportamentali, sette perfezionamenti universitari, tre master, anni di docenza e alcuni saggi da lui scritti.
La dittatura del pensiero unico, l’ideologia che nega l’evidenza la realtà e la ragionevolezza, l’hanno vinta anche stavolta.
Redazione
Fonte: Avvenire.it