Online for Life, l’associazione pro-life su web, con sede a Dallas, che aveva già salvato 2000 bambini dall’ aborto, all’inizio di quest’anno, è sulla buona strada per arrivare a salvarne altri 1000 entro il 2015. Ce ne dà notizia lifesitenews.com, che ha intervistato il suo direttore.
Brian Fisher ha detto che inizialmente salvavano un bambino ogni quattro – sei settimane. Oggi ne salvano uno ogni due o tre giorni.
Il funzionamento dell’attività è dovuto al fatto che – grazie al meccanismo del SEO (Search Engine Optimization)- le donne che hanno appena scoperto di essere incinte e che cercano sul Web la più vicina clinica per l’ aborto , si imbattono anche nel più vicino centro aiuto per le gravidanze difficili o indesiderate (On Line for Life è collegato con 41 di tali centri).
Inoltre, grazie alle donazioni che gli consentono di operare, On Line for Life riesce a raggiungere anche la significativa minoranza di donne che non hanno né computer, né smart phone, attraverso annunci pubblicitari sugli autobus e per le strade.
La prima cosa di cui hanno bisogno le donne, soprattutto le giovani e giovanissime, che ancora vanno al liceo, quando telefonano a On Line for Life, è la simpatia, il sostegno, il non sentirsi giudicate, e soprattutto hanno bisogno di sapere che ci sono alternative all’ aborto : la cultura dominante in cui crescono instilla in loro la convinzione che non ci sia altra soluzione al problema di una gravidanza indesiderata che l’eliminazione rapida del bambino.
Fisher e due altri volontari applicano le tecniche del marketing online per prevenire l’ aborto fin dal 2009. Tre anni dopo Fisher ha lasciato il suo lavoro e si è dedicato a tempo pieno a On Line for Life. Ora ha 63 dipendenti.
Redazione