Alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, per il quinto anniversario del Dignitatis Humanae Institute, iscritti e simpatizzanti provenienti da tutto il mondo sono stati onorati da un’udienza privata con Sua Santità Papa Francesco, per rinnovare il loro impegno a difendere i più vulnerabili della società, alla promozione della dignità umana e alla salvaguardia dei principi cristiani nel discorso pubblico.
Invitando i politici riuniti, Papa Francesco ha messo in guardia di una moderna “cultura dello scarto” che rischia “di diventare la mentalità dominante. Le vittime di una tale cultura sono proprio gli esseri umani più deboli e fragili: i nascituri, i più poveri, i malati anziani, le persone gravemente disabili”, ovvero chi rischia “di essere gettato fuori, espulso da una macchina che deve essere efficiente a tutti i costi. Questo falso modello dell’uomo e della società incarna un ateismo pratico, di fatto negando la Parola di Dio che dice: facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”.
Dalla sua fondazione, cinque anni fa, il Dignitatis Humanae Institute ha istituito una rete di gruppi di lavoro parlamentari per la promozione della dignità umana basata sul riconoscimento che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, come codificato nella Dichiarazione universale della dignità dell’uomo. Rivolgendosi a tutti i presenti, il Presidente Onorario Cardinale Renato Raffaele Martino ha aperto l’udienza facendo riferimento a questo impegno costante “di riportare la nostra società alla convinzione che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio e che, a causa di questo, l’essere umano ha una infinita dignità che esige di essere rispettata”.
Le conseguenze del fallimento in questo compito sono stati immaginate da Luca Volonté , presidente del Dignitatis Humanae Institute, quando si è rivolto al Santo Padre a nome dell’Istituto: “I falsi idoli dell’ideologia gender che vogliono eliminare l’uomo e la famiglia, il consumismo e l’individualismo che spingono l’umanità ad aggrapparsi all’effimero, il nuovo statalismo e la tentazione di un nuovo collettivismo irresponsabile, una cultura della salute che si trasforma in perfezionismo o in eugenetica, la rinascita di una élite economica e speculativa, la nuova eutanasia malthusiana e che impone l’aborto e il sacrificio di milioni di bambini, anziani e poveri. I nostri tempi sono caratterizzati dal desiderio di ignorare ed eliminare Dio dal cuore degli uomini e la vita delle persone”.
Il Dignitatis Humanae Institute propone con gioia, coraggio e generosità la verità della dignità della persona umana e respinge con decisione questi insegnamenti e ideologie. Sono originati del relativismo morale, che impone una vera e propria tirannia basata sulla supremazia dei forti contro i deboli, dove le forme di schiavitù prendono piede nel contesto di un silenzio rassegnato. Non possiamo rassegnarci , perché siamo cristiani.
Dopo l’Udienza Papale, l’istituto ha annunciato l’imminente istituzione di un recente gruppo di lavoro parlamentare in Ungheria . Il presidente del Comitato Internazionale sulla dignità umana, il parlamentare europeo Nirj Deva, ha fatto riferimento alla necessità ulteriore di concentrarsi sulle nazioni scandinave, dove una diffusa cultura di morte rischia di far approvare misure sempre più spregiudicate in materia di aborto ed eutanasia.
Papa Francesco ha concluso l’udienza congratulandosi con l’Istituto per il lavoro svolto “nell’aiutare i fedeli laici di ogni ceto sociale, e specialmente coloro chi è impegnato in politica, a pensare secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa e ad agire in modo coerente, dialogare e collaborare con coloro che, con sincerità e onestà intellettuale, almeno condividono – se non la fede – una simile visione dell’uomo e della società e le sue conseguenze etiche. Non pochi cristiani e non credenti sono convinti che la persona umana debba essere sempre un fine e mai un mezzo. Nell’augurarvi ogni bene nel vostro lavoro, invoco la benedizione del Signore per voi e per i vostri cari.”
Fonte: Fondazione Novae Terrae