20/02/2014

Pedagogia fa rima con sodomia. Interessante tour nel sito del Comune di Torino

Ossessione omosessualista e livore anticattolico. Con i soldi dei contribuenti si demolisce la salute mentale e fisica delle giovani generazioni

Confessiamo la nostra ignoranza. Non sapevamo che il Comune di Torino, città che, nella nostra banalità, abbiamo per anni associato solo all’industria dell’automobile, avesse dal 2001 un apposito “Servizio LGBT”. La notizia ci ha sollevato perché, come è universalmente noto, lo studio approfondito di ciò che avviene dalla cintola in giù è parte integrante della civiltà, dell’educazione dei giovani e del futuro della Nazione.

È anche di grande conforto apprendere che “A partire dall’anno scolastico 2008/2009, il Servizio LGBT cura, all’interno del catalogo CE.SE.DI della Provincia di Torino, il corso “Contrastare il bullismo omo/transfobico” rivolto a docenti di scuola secondaria di secondo grado grazie anche alla collaborazione delle volontarie e dei volontari del gruppo formazione del Coordinamento Torino Pride GLBT. Le/i docenti che negli anni hanno partecipato a questo corso hanno segnalato l’importanza di avere a disposizione materiali e schede didattiche che integrassero il percorso formativo, in modo da trasferire all’interno della classe le conoscenze acquisite sulla tematica relativa all’omosessualità e alla transessualità”.

Non sappiamo se questi corsi, essenziali per la formazione di docenti capaci di preparare adeguatamente le giovani generazioni, comportino anche esercitazioni pratiche. Su questo aspetto, sorvoliamo. Forse si faranno i compiti in classe? Mah!

Comunque, sia ben chiara una cosa. Nessuno di noi fa uso di allucinogeni, e ciò che stiamo scrivendo è rigorosamente vero. Basta andare sul Sito del Comune di Torino, alla pagina http://splashurl.com/qdry8cl .

Non c’è dubbio che i corsi siano una cosa seria, visto che poi si avvalgono del contributo di esperti “…collaborazione delle volontarie e dei volontari del gruppo formazione del Coordinamento Torino Pride GLBT”.

Qualche malizioso potrebbe dire che, visti gli esperti scelti, i corsi siano un tantino a tesi prefissate. Ma la domanda non è corretta, perché la bellezza, l’assoluta normalità, l’indiscutibile armonia dell’omosessualità non si mettono nemmeno in discussione.

Quindi, i genitori possono stare tranquilli. Magari i loro figli usciranno dalla scuola ignoranti come scimmie, non sapranno mettere insieme una pagina decente di italiano, non sapranno, come si usava dire una volta, “far di conto”, si fumeranno spinelli, si esprimeranno a grugniti. Però sapranno tutto ciò che avviene o può avvenire in quell’area che possiamo localizzare tra la cintola e la cintola, con un percorso dall’alto al basso e dal basso all’alto, dal davanti al didietro.

Vista l’ossessiva insistenza con cui si tratta di queste tematiche, non è lontano il momento in cui le giovani generazioni, per salutarsi, useranno le stesse modalità olfattive che usano tra loro i cani verso zone ben localizzate, come sanno tutti i cinofili. Il percorso per la trasformazione dell’uomo in bestia è insomma già definito e non c’è da preoccuparsi. Pensa a tutto il Potere, che sia statale, provinciale, regionale, comunale.

Poiché su questa luminosa strada del progresso, su questo curioso esito del mitico “Sol dell’avvenir”, ci sono ancora ostacoli, rappresentati da quei (pochi) cattolici, preti o laici che siano, che insistono – poverini – sul fatto che esistono leggi di natura, che i sessi sono due e ben definiti, che l’omosessualità è una schifezza contro natura, eccetera, il problema si risolve facilmente. Basta andare, siamo sempre nel sito del Comune di Torino, alla pagina http://splashurl.com/ndbusu5  e leggere alcune domande-tipo che gli insegnanti dovrebbero fare ai loro alunni. Da questa istruttiva pagina (e non è che un esempio. Chi ha voglia, si faccia il tour completo) si evince che uno dei maggiori ostacoli al progresso della civiltà è un certo San Paolo. Su questo problema pensiamo però che i servizi educativi del Comune di Torino possano stare abbastanza tranquilli, perché preti progressisti disponibili al dialogo, al confronto, all’esplorazione delle periferie (più o meno esistenziali) se ne trovano a bizzeffe.

La Cina aveva a suo tempo inventato la “Chiesa patriottica” (anche se per cose meno squallide). In Italia cosa faremo? È solo questione di trovare la definizione giusta e armoniosa. Il personale disponibile non manca.

Alla fine di tutto questo discorso vagamente da manicomio, ci sono due domande che ci ronzano in testa.

La prima è questa: quando sarà passato questo momento di totale follia (tra un giorno? Tra un anno o dieci anni?) ci sarà almeno chi si renderà conto non solo dei danni immensi causati, ma anche dello squallore a cui si arriva quando si perde del tutto il senso del ridicolo?

La seconda è questa: ma tutte queste follie, questo rimestare ossessivo in zona inguine-perineo e un po’ più in là, fatto a spese dei contribuenti è legittimo? La Corte dei Conti non ha nulla da dire sui soldi pubblici spesi dai Comuni per questo? Fa parte delle attività delle amministrazioni comunali il rotolamento nel brago?

Certo, il problema amministrativo e contabile non è assolutamente il principale, però sarebbe tanto bello se in una Società in cui la “moralità” ormai si situa nella cosiddetta “legalità” e soprattutto nella “correttezza” dell’uso dei fondi, del pagamento dei tributi, eccetera, si esaminasse anche questo aspetto.

Per chiudere, che dire? Le più sentite condoglianze alla scuola, all’intelligenza, all’Italia.

di Paolo Deotto

Festini

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