La pedofilia, ovvero l’abuso sessuale nei confronti di minorenni – anche se adolescenti, non bambini – a Moncalieri non fa notizia.
L’Istituto ITIS Pininfarina di Moncalieri (TO) è noto per essere stato luogo dove la prof. Adele Caramico, insegnante di religione, con l’accusa di omofobia è stata linciata mediaticamente, costretta a non uscire più di casa, oggetto di sanzioni disciplinari...
Poi, alla fine, è stata completamente scagionata da ogni accusa. Ma se ne è parlato tanto e certamente nella memoria collettiva resta bollata come una specie di mostro.
Pochi giorni fa – guarda caso – un altro professore dello stesso istituto, Andrea Fino, è stato condannato dal gup, Gianni Macchioni: undici anni con rito abbreviato, per violenza sessuale, prostituzione minorile e concussione. In sostanza, offriva soldi agli studenti in cambio di rapporti sessuali. Questa è pedofilia (o efebofilia, cambia poco): non si sfugge.
Stavolta il processo è stato vero, per reati veri, a differenza della Caramico, poiché – anche fosse davvero omofoba – l’omofobia ancora non è un reato per il quale di possa finire sotto processo.
Ma il fatto di cronaca è passato in sordina (basti leggere Repubblica, che ne parla alquanto fugacemente): niente gogna mediatica, niente clamore né sdegno, nessuna interpellanza parlamentare (per la Caramico sì!). Eppure qui c’è una dozzina di studenti che hanno diritto a diverse migliaia di euro di risarcimento del danno.... Si fosse trattato di un prete o di un cattolico praticante, avrebbero sbattuto il colpevole in tutte le prime pagine e su tutti gli schermi possibili ed immaginabili.
Per sua somma fortuna, che coincidenza, il docente era molto conosciuto nel mondo degli attivisti LGBT e nel 2011 era stato coordinatore del «Gay Pride» torinese.
Ma guarda tu, i media non ci hanno fatto proprio caso. Devono essersi distratti...
Redazione
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