Ci mancherebbe solo la pedofilia nel curriculum di Hillary Clinton.
Del resto, se è stata messa in relazione con dei satanisti – il che non dovrebbe stupire, a motivo del suo sostegno all’aborto e all’ideologia omosessualista – non dovremmo stupirci nemmeno se di mezzo ci fosse pure la pedofilia.
La polizia di New York sta cominciando ad indagare sulla rete di sesso pedofilo di cui i Clinton sarebbero stati clienti speciali.
In Italia ovviamente i media non ne parlano, ma negli Stati Uniti è stato diffuso un video di Steve Piecedznik, in cui si racconta che Bill e Hillary, separatamente o insieme, sono saliti almeno una decina di volte sul “Lolita Express”, ovvero un aereo di lusso di cui è proprietario Jeff Epstein, un noto finanziere già pregiudicato per fatti sessuali pedofili, e che trasporta regolarmente politici e celebrità varie alle Bahamas, dove possono far sesso con bambini e bambine.
Ebbene, se la polizia sta indagando, evidentemente gli inquirenti ritengono il tutto quantomeno verosimile. Anche perché, come detto, ad essere coinvolte sono anche altre grandi personalità americane.
Se il tutto venisse confermato, Hillary Clinton non solo dovrebbe essere accusata di ostruzione alla giustizia e di aver mentito a un procuratore dell’FBI, ma potrebbe anche essere incriminata per pedofilia.
Ecco quindi chi è la candidata democratica alla Casa Bianca, osannata dai giornali di tutto il mondo: una signora profondamente anti-cattolica, che ha esercitato enormi pressioni sulle gerarchie ecclesiastiche per cambiare la dottrina della Chiesa in ambito morale, che vuole l’aborto illimitato, che finanzia la contraccezione, appoggia la lobby Lgbt, non è estranea al satanismo e può darsi che non disdegni nemmeno la pedofilia.
Ordunque, questa donna dopodomani potrebbe essere la nuova presidente degli Stati Uniti d’America, il Paese che – piaccia o meno – resta ancora la più grande superpotenza mondiale, in grado di dettare legge ovunque.
Il bello è che anche tanti “cattolici” fanno il tifo per lei...
Federico Catani
Fonte: Il Giornale