Il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia continua ad essere sottaciuto con numeri impressionanti e praticamente inquantificabili. In particolare, nel 2022, si registra un aumento di link segnalati, il raddoppio delle cartelle compresse con materiale pedopornografico e l’aumento dei casi che fanno ricorso al centro di ascolto. E’ quanto emerge dall’ultimo Report Annuale – riferito allo scorso anno – di Meter Onlus, l’associazione fondata da don Fortunato Di Noto che da anni contrasta la pedofilia e la pedopornografia. (LEGGI QUI IL REPORT COMPLETO)
Le modalità di scambio di materiale pedopornografico, secondo quanto emerge dal lavoro di monitoraggio svolto dall’Associazione Meter, stanno cambiando: adesso i pedofili prediligono le cartelle compresse condivise e vendute nella massima privacy all’interno di piattaforme di file hosting; inquantificabile la mole di materiale in esse contenuto. La pedofilia è un crimine organizzato che lucra sulla pelle delle piccole vittime, è stato ribadito durante la presentazione del documento, lo scorso 28 marzo, a Pachino, in provincia di Siracusa, presso il Polo Formativo ed Educativo dell’Associazione.
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Andando a vedere i numeri nel dettaglio, il 2022 ha riaffermato la nuova modalità di scambio: è più comodo e conveniente condividere a pagamento cartelle compresse (1.734 nel 2022, 637 nel 2021). L’OS.MO.CO.P. di Meter (Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia) ha registrato un aumento sia dei protocolli ufficiali inviati alla Polizia (1.766 nel 2022, 1.402 nel 2021), sia dei link segnalati (nel 2022 15.660, nel 2021 14.679). Diminuiscono le foto (da 3.479.052 alle attuali 1.983.679) e i video (da 1.029.170 a 921.382) rilevati, ma purtroppo tale diminuzione non equivale ad una minore circolazione del materiale in rete. Bisogna constatare che i social vengono utilizzati meno rispetto agli anni precedenti, tant’è che il numero di segnalazioni si è dimezzato (da 316 del 2021 a 146 del 2022). In aumento invece i casi seguiti da Meter (da 167 a 194) e le richieste telefoniche al nostro Numero verde 800 455 270 (da 406 a 527).
Dal 2002 a oggi Meter ha inviato 66.856 protocolli ufficiali alla Polizia Postale italiana e a varie Polizie internazionali (Polizia Francese, Polizia Neozelandese, Polizia Spagnola, ecc.) con 219.571 link oggetto della segnalazione (a garanzia dell’operato c’è un protocollo di collaborazione siglato nel 2008 con la Polizia Postale italiana e nel 2017 con la Polizia polacca). Dal 2002 ad oggi sono 2.193 i casi seguiti dal Centro ascolto, 31.213 le richieste telefoniche. Dal 2007 Meter raccoglie le segnalazioni degli utenti grazie ad un form disponibile sul sito www.associazionemeter.org; esse ammontano a 18.130. I social ci consegnano, dal 2008 ad oggi, 9.123 riferimenti a chat usate dai pedofili per condividere materiale pedopornografico.
Dal 2012 a oggi sono stati individuati 47.801 link nel deep web e nel dark web, la faccia oscura della Rete, spazio libero in cui le associazioni a delinquere di tutto il mondo espandono i loro traffici, proprio per la capacità di offrire anonimato e privacy. Meter dal 2014 monitora continuamente foto, video e mega archivi: sono 25.233.802 le foto denunciate, 7.452.304 i video, 15.437 i mega archivi. Tutte denunce inviate alle autorità competenti e in molti casi anche agli amministratori che gestiscono le piattaforme in cui questo materiale viene veicolato e venduto. Resta il fatto che fra i lacunosi meandri legislativi, fra il rimpallo di responsabilità e l’inefficacia della repressione annegano bambini innocenti in ogni parte del mondo. Meter documenta questo scempio da oltre 20 anni: sono 24 le operazioni contro il fenomeno avviate grazie alle segnalazioni dell’Associazione. (LEGGI QUI IL REPORT COMPLETO)
Anche nel 2022 la pedopornografia online è stata un fenomeno mondiale che tocca tutto il pianeta. America (12.771 link su 15.660 segnalazioni) ed Europa (1.299 link) sono la culla della maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di siti e di piattaforme in cui si divulga il materiale pedopornografico. L’analisi delle geolocalizzazione dei server conferma che i Paesi dell’Occidente opulento risultano essere i “padroni del web”, fornitori di servizi accessibili da tutto il mondo, veloci, anonimi e in completa sicurezza. E le leggi sulla privacy, che custodiscono la riservatezza di tutti, sono talvolta un ulteriore muro a difesa dei pedofili che possono agire indisturbati. Su questo argomento l’Associazione Meter è intervenuta più volte presso il Parlamento Europeo per proporre un’adeguata soluzione a tutela dell’infanzia. Ogni Stato dovrebbe dotarsi di norme specifiche contro la pedofilia online. Necessaria, inoltre, una maggiore cooperazione internazionale e un coordinamento tra le polizie di tutto il mondo.
Dall’analisi del materiale si evidenzia ancora la presenza delle Pedomama, donne che compiono abusi sessuali ai danni di minori e di filmati pedopornografici con la presenza di animali che compiono atti sessuali su minori, spesso questo materiale è prodotto artigianalmente in ambito familiare. Inquietante la presenza degli abusi sui neonati e degli abusi di minori su minori. Come se non bastasse, l’utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero, sostitutivo di attività alternative relazionali, genera una tendenza all’isolamento e favorisce il rischio di adescamento.
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Andando ad esaminare i domini nazionali e generici, ossia le “targhe” dei siti internet, è stato rilevato che, come l’anno scorso, la maggioranza dei link segnalati è contrassegnata dal dominio .com (13.977 nel 2022, 8.972 nel 2021). Su un totale di 15.660 link segnalati, 14.233 hanno dominio generico (11.488 nel 2021). Questo evidenzia un cambiamento delle modalità di scambio del materiale pedopornografico. Tra i domini nazionali segnalati (totale 1.439) emergono: l’Africa con la Libia (.ly, 1.091 link); gli Stati Uniti (.us, 84 link); il Montenegro (.me, 41 link).
I link monitorati per fasce d’età indicano che la preferenza sia delle foto che dei video è per la fascia d’età 8/12, che totalizza 1.667.559 foto e 718.615 filmati. Seguono la fascia 3/7 con 312.748 foto e 201.975 video, e a chiudere quella 0/2 anni con 1.542 foto e 648 video, la cosiddetta infantofilia. (LEGGI QUI IL REPORT COMPLETO)
Da sempre Meter, inoltre, cerca di dare speranza alle piccole vittime di abuso offrendo servizi alle famiglie che ne chiedono l’intervento: tra questi il Centro Ascolto e di prima accoglienza che è – di fatto – il cuore di Meter. L'impegno dell'associazione è traducibile in questi numeri: nel 2022 seguite 194 richieste di tutela dei minori, le problematiche affrontate riguardano prevalentemente: 45 relazioni familiari disfunzionali, 41 i rischi online, 29 gli abusi e 60 le psicopatologie, anche correlate. Tra le vittime dei rischi online 32 casi di adescamento da piattaforma di gioco online.
Nel 2022 sono state 527 le chiamate pervenute al Numero Verde e al Numero Istituzionale da diverse città italiane. Meter ha dato risposta a richieste telefoniche di diversa tipologia. Importanti le chiamate relative alle consulenze psicologiche (170) e consulenze informatiche (23). Nell’ambito del Servizio Regionale di Tutela dei Minori della Conferenza Episcopale Siciliana, inoltre la stessa lo ha nominato Responsabile del Centro Ascolto Regionale.
Per don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter: «I dati, i numeri, i grafici, seppur raccapriccianti, non ci permettono di fotografare la reale condizione degli abusi, soprattutto sessuali, nei confronti dei bambini vittime”. Non solo: per il sacerdote siciliano “Non è possibile quantificare l’ingente mole di materiale pedopornografico che naviga nella rete internet, così come non è possibile arrestare un fenomeno che avanza». Come se non bastasse: «Tale impotenza rappresenta l’aspetto più sconvolgente e inquietante del problema. Continuiamo, insieme, ad operare per la tutela dei bambini», conclude. (LEGGI QUI IL REPORT COMPLETO)
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