E’ stato pubblicato un nuovo rapporto della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti sullo scandalo della pedofilia tra i sacerdoti.
Secondo il rapporto, il 78 per cento delle vittime sono di sesso maschile e solo il 15 per cento aveva meno di 10 anni.
Anche i rapporti precedenti, dal 2002 in qua, cioè da quando è scoppiato lo scandalo della pedofilia nel clero, hanno rivelato percentuali simili: coloro che hanno subito avances o veri e propri abusi da parte dei sacerdoti americani sono all’80% maschi e adolescenti.
Premesso che chiunque abusi di un ragazzino va punito e carcerato (e curato? oppure “love is love”? Oppure si nasce così e le terapie riparative sono omofobe?), a maggior ragione se si tratta di un prete; premesso che tra chi pratica la pedofilia solo uno zero virgola qualcosa sono preti e tra i preti solo uno zero virgola qualcosa sono pedofili, riconoscendo che anche questo “zero virgola” è comunque uno scandalo vergognoso, i risultati di questi studi – almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti – dovrebbero indurre un po’ più di precisione nel definire la questione: nell’80% dei casi non si tratta tecnicamente di pedofilia, visto che l’attrazione di questi reprobi è verso ragazzini maschi piuttosto grandicelli.
La Congregazione vaticana per il Clero e i documenti dei Papi, ribadiscono da decenni e sempre più decisamente che gli uomini con tendenze omosessuali radicate – o che addirittura sostengono l’agenda LGBT – non devono accedere ai seminari, né quindi, devono essere considerati idonei a prendere i voti o l’ordine sacro.
Discriminazione ingiusta? Omofobia? Allora teniamoci anche i preti pedofili.
Fonte: Lifesitenews.com
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