Michel Teychenné, uno dei fondatori dell’associazione “Omosessualità e socialismo” nel 1984 [1] e incaricato delle questioni riguardanti le “persone LGBT” [2] per François Hollande al tempo della campagna per le elezioni presidenziali del 2012, ha consegnato nel giugno scorso a Vincent Peillon, Ministro dell’Educazione Nazionale, il suo rapporto sulle discriminazioni LGBT-fobiche [3] nella scuola.
Il rapporto di ottantacinque pagine tenta di fare un inventario delle violenze omofobiche negli ambienti scolastici e intende dare raccomandazioni per “agire sulle rappresentazioni e i pregiudizi [4]. In totale, une sessantina di persone sono state ascoltate in qualità di membri o rappresentanti d’una associazione LGBT: tra i quali citiamo Stéphane Corbin, portavoce della Federazione LGBT, e Denis Lefevre che ne è presidente; Anne Gaëlle Duvochel per l’associazione TRANS GEST (gruppo di studi sulla transidentità); Elisabeth Ronzier, presidente di SOS Homophobie; o ancora Véronique Soulié, presidentessa dell’associazione Estim, una delle tre associazioni accreditate dal ministero dell’Educazione Nazionale – affiancata dall’associazione Contact et SOS homophobie – per intervenire nell’ambiente scolastico sulla questioni intorno alla lotta contro l’omofobia.
Il rapporto si apre prima su di une serie di definizioni emerse dai lavori del Consiglio d’Europa del 2007 [5]. Così troviamo ”Identità di genere: descrive l’esperienza intima e personale del genere vissuta in profondità da ognuno , che corrisponda o no al sesso assegnato alla nascita”
Già dunque vediamo che il rapporto si basa su di una definizione tolta dalle tesi più radicali della teoria del genere: il sesso biologico è disgiunto dal genere, considerato come un costrutto sociale.
L’inventario messo a punto dal signor Teychenné si basa in particolare sui numeri forniti dall’associazione SOS Homophobie, che lo portano alla conclusione che “in media almeno due alunni per classe” [6] sarebbero coinvolti da violenze o discriminazioni in virtù del loro orientamento sessuale.
Cos’è in discussione per Michel Teychenné? “un contesto normativo nel quale tutti sono supposti essere eterosessuali che spingerebbe molti giovani all’isolamento o, nei casi più estremi, al suicidio”. Detto in chiaro, per quest’ex deputato europeo, il fatto di dichiarare, o persino soltanto di percepire l’eterosessualità, cioè la complementarietà sessuale e affettiva uomo-donna, come la norma e non l’eccezione si configurerebbe come atteggiamento violento, vuoi omicida, che si conviene di sradicare per mezzo della formazione e fin dalla scuola primaria.
Inoltre, Michel Teychenné propone à Vincent Peillon, ministro de l’Educazione Nazionale, un “insieme di azioni messe in opera [che] devono mirare à decostruire pregiudizi, idee false e stereotipi” [7]. Ciò passa in particolare da un rafforzamento della presenza e dell’azione delle associazioni LGBT in ambiente scolastico:
– sviluppare la collaborazione con le associazioni che avranno l’accreditamento dell’Educazione Nazionale.
Per Teychenné, la formazione dell’ambiente scolastico (alunni, personale docente, direzione) alle questioni della sessualità non è possibile se non è fornita dalle associazioni LGBT.
– aumentare le collaborazioni con le grandi associazioni che dispongono di reti associative nei provveditorati (Federazione LGBT, ecc.).
Rinforzare il modulo “Lotta contro le discriminazioni LGBT a scuola” nella formazione iniziale ESEN (École Supérieure de l’Éducation nationale, de l’Enseignement supérieur et de la recherche), dei capi d’istituto, del personale direttivo e degli ispettori.
Attivare in ogni settore convegni di sensibilizzazione, per tutti i capi d’istituto per regione, dipartimento o provveditorato, su iniziativa dei presidi, complementari alla campagna nazionale di sensibilizzazione.
Formare gli studenti ESPE (École Supérieure du Professorat et de l’Éducation) alle problematiche LGBT, nel quadro del tronco comune di formazione (lotta contro le discriminazioni, cultura dell’uguaglianza uomo-donna e prevenzione delle violenze scolastiche), tanto sul piano legislativo e dell’approccio societario quanto su quello della prevenzione del suicidio e delle discriminazioni LGBT [8].
Inserire nella formazione iniziale e/o continua del personale dell’educazione nazionale le associazioni accreditate a livello nazionale e nei provveditorati. Questi devono poter intervenire in quanto formatori (esterni).
– Sensibilizzare a tali questioni gli editori di manuali scolastici che potranno appoggiarsi in particolare sui lavori e le raccomandazioni della HALDE (Haute Autorité de Lutte contre les Discriminations et pour l’Égalité [9] (27 ottobre 2008).
– Valorizzare rappresentazioni positive dei LGBT assicurando una migliore visibilità dell’omosessualità e della transessualità nella Scuola, come avviene oggi nella società francese, nei media e sulle reti sociali.
– Affrontare in modo dettagliato l’identità sessuale o di genere. Une educazione sugli stereotipi, i pregiudizi, i ruoli o l’identità può essere iniziata nella più tenera età e in modo progressivo, e adattata all’età degli alunni al fine di condurli all’accettazione della diversità umana, comprese l’identità trans o la trasgressione di genere
– Integrare la lotta all’omofobia in una riflessione sul rifiuto del sessismo. Infatti, una delle peculiarità dell’intolleranza verso l’omosessualità o la trsansidentità riguarda le rappresentazioni sociali dei generi. Omofobia, transfobia verso le donne sono parte dello stesso ordine sessuale nel quale i rapporti sociali rispondono a une gerarchia dei generi e dei sessi. Si fondano sullo stesso rifiuto del femminile et e nascono dal rifiuto dell’uguaglianza fra i generi maschile e femminile.
Notare che Michel Teychenné è stato membro dell’Intergruppo per i diritti LGBT in Europa.
Cosa trarre da queste proposte? Semplicemente che Michel Teychenné fa campagna perché le associazioni LGBT – quindi palesemente politiche e di parte – siano responsabili per l’educazione o meglio l’indottrinamento dei nostri piccoli tesori all’ideologia che l’identità sessuale è costruita a seconda del momento e dei desideri. Con la scusa dell’educazione sessuale, il governo socialista intende far entrare un vero e proprio cavallo di Troia della teoria del genere (vedi l’ articolo L’educazione sessuale cavallo di Troia della teoria del genere) a scuola. A prova di ciò, Michel Teychenné non esita a citare gli esempi di paesi come la Svezia, punta avanzata nell’applicazione dell’ideologia di genere a scuola, o ancora il Regno Unito per la sua formazione sulla “riassegnazione del sesso “.
Tuttavia, come dimostra il nostro sondaggio (qui), i francesi rifiutano questa presa di potere delle associazioni LGBT nella scuola della Repubblica. Ancora una volta, il governo socialista fa prevalere le proprie affinità ideologiche sulla legittimazione popolare.
Note: 1. Una delle associazioni che hanno operato per l’instaurazione dei PACS.
2. Cioè Lesbiche Gay Bisessuali e Trans di Francia
3. Da notare il neologismo che tende à confondere l’omosessualità con il gruppo di pressione “Inter-LGBT”
4. Michel TEYCHENNÉ, Discriminations LGBT-phobes à l’école, Etat des lieux et recommandations, Rapport à Monsieur le Ministre de l’Education nationale, juin 2013, p.28
5. Consiglio d’Europa, La discriminazione fondata sull’orientamento sessuale et l’identità di genere in Europa, Strasbourg, 2011
6. Op. Cit . p.11
7. Ibid. p.25
8. Ciò riguarda anche il personale delle direzioni delle risorse umane.
9. Scritto in collaborazione con l’Autre Cercle, federazione di associazioni omosessuali.
Traduzioni a cura di Giovanni B. Reginato
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da Theorie du genre in lingua francese
Fonte: Theorie du genre