La vicenda di Charlie continua a tenerci col fiato sospeso.
Il presidente del Movimento Per la Vita, Gian Luigi Gigli, ha lanciato una proposta al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che noi appoggiamo con decisione.
Apprendiamo, infatti, dal sito VitaNews: «Dopo averli privati della potestà genitoriale, del diritto alla libera scelta del medico e del passaporto – manco fossero due delinquenti – al papa’ e alla mamma di Charlie e’ stata graziosamente concessa qualche altra ora per stare in compagnia del piccolo condannato a morte. Charlie però non potrà morire nella sua culla, a casa sua, neanche si trattasse di Toto’ Riina. La motivazione ufficiale e’ che Charlie e’ affetto da una malattia inevitabilmente mortale, come se ognuno di noi non lo fosse. Il ministro Lorenzin, che e’ mamma di due bambini, faccia un bel gesto e chieda al suo omologo inglese di autorizzare il trasferimento di Charlie in un ospedale italiano. Sostenga la richiesta affermando che da noi la pena di morte non esiste e che in Italia ‘inguaribile’ non vuol dire ‘incurabile’. La nostra immagine di paese civile ne uscirebbe rafforzata e la gran parte degli italiani la ringrazierebbe».
Qui potete ascoltare un’intervista rilasciata da Toni Brandi a Radio Kolbe con un appello per Charlie che viene proprio dal cuore: a tutti coloro che vanno alla Messa (o in Sinagoga o in Moschea) chiedano al loro Parroco di pregare, durante le celebrazioni, per Charlie e i suoi genitori.
Redazione
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