La notizia dalla BBC è stata data alle 19.30 circa di oggi, 7 luglio 2017: si riaccende la speranza per Charlie!
L’Ospedale di Great Ormond Street sta riprendendo in esame il caso di Charlie, in quanto sono state addotte “nuove prove relative al potenziale trattamento della sua condizione”. Pare, secondo la BBC che sette esperti ritengano che la terapia sperimentale segnalata da potrebbe migliorare la condizione del cervello del piccolo di 11 mesi.
Il giudice Justice Francis, lunedì alle 14:00, riesaminerà il caso.
Permane il divieto di trasferire Charlie, e l’Ospedale attende il nuovo verdetto della Corte
Un portavoce dell’ospedale ha dichiarato: «Due ospedali internazionali e i loro ricercatori ci hanno comunicato che hanno nuove prove sull’efficacia del trattamento sperimentale proposto. Crediamo, d’accordo con i genitori di Charlie, che sia giusto esaminare queste prove.
L’ospedale di Great Ormond Street, quindi , chiede alla Corte Suprema di riesaminare di nuovo la questione e di pronunciarsi sui fatti.»
Sono sette i medici e ricercatori che hanno firmato una lettera che spiega che il trattamento sarebbe sperimentale per la particolare condizione di Charlie.
I firmatari della nuova lettera includono un neurologo e un ricercatore dell’Ospedale del Bambin Gesù di Roma, uno scienziato dell’Università Cambridge della facoltà di Biologia Mitocondriale e due ricercatori del Vall d’Hebron Institut de Recerca di Barcellona e gli esperti dell’Ospedale Presbiteriano di New York.
Insomma, l’ospedale inglese resta scettico: il protocollo proposto è sperimentale e non è stato mai testato neanche sui topi. Ma vista l’urgenza del caso, gli scienziati che hanno scritto la lettera (al momento non se ne conoscono i nomi) hanno chiesto rispettosamente di tentare, e l’Ospedale prende in considerazione la cosa.
Che dire?
Certamente la pressione dell’opinione pubblica che (grazie anche a voi, cari Lettori) è riuscita a smuovere anche i grandi, dal Papa a Trump, ha fermato per un po’ la mano del boia. Ma l’intento infanticida persiste, quindi necessita di un nuovo pronunciamento della “Legge”. E Charlie ha guadagnato altri 3 giorni di vita.
Chesterton scriveva «La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale. Gli storici seri sanno che molte tirannidi sono state possibili perché gli uomini si sono mossi troppo tardi. Spesso è essenziale opporsi a una tirannide prima che essa prenda corpo. Dire, con vago ottimismo, che il pericolo è solo nell’aria, non è una risposta. Un colpo d’accetta si può parare soltanto mentre l’accetta è ancora in aria» (Eugenetica e altri malanni)
E poi, a modesto parere di qualcuno, in questa Redazione, le preghiere funzionano.
Quindi, non interrompiamo questa meravigliosa catena di solidarietà e di preghiera che in tutto il mondo è riuscita a fermare per un momento la logica mortifera di chi crede che certe vite non siano degne di essere vissute. Dobbiamo fermarla per sempre.
Redazione
Qui l’intervista di ProVita Onlus a Radio Kolbe.
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