È in distribuzione il numero di febbraio della rivista Notizie ProVita: parliamo della vita, nella speranza che il suo valore venga riconosciuto 365 giorni l’anno!
Mai come quest’anno la celebrazione della Giornata per la Vita stride con la realtà in cui siamo immersi: la legge 194 del 1978 compie quarant’anni. In questi quarant’anni è stato ucciso – almeno – un bambino ogni cinque minuti.
Hanno ragione i santi e i filosofi che hanno individuato nell’aborto legale la radice di tutti i mali moderni: laddove si consente a una madre di uccidere il bambino che porta in grembo, si può consentire ogni altra aberrazione perché qualsiasi prevaricazione dell’uomo sull’uomo non sarà mai così crudele e vile come la soppressione dell’essere più innocente e debole, incapace di difendersi.
Tuttavia alla cultura della morte che in questi quarant’anni si è andata diffondendo non è bastato uccidere l’innocente: si è adoperata con successo a cancellarne radicalmente l’entità. Come scriveva tempo fa il professor Benedetto Rocchi, «oggi la gran parte degli europei, anche quelli che si dichiarano cattolici, spesso praticanti, talvolta anche sacerdoti, non riescono più a provare il giusto orrore che l’aborto dovrebbe suscitare. Ai loro occhi il bambino che viene ucciso con l’aborto non esiste più. All’aborto si attribuisce tutt’al più una vaga negatività, come se fosse una sconfitta della donna che lo decide, senza tuttavia che il suo diritto “all’autodeterminazione” venga minimamente messo in discussione. L’aborto non è più una questione di vita e di morte».
Eppure gli stessi che vedono l’aborto solo come un diritto – o al massimo un problema – della donna, le negano la verità sull’aborto: non parlano mai dei suoi perniciosi effetti collaterali sulla sua salute fisica e psichica.
Per colmare questa grave lacuna abbiamo prodotto il libretto Per la salute delle donne allegato (qui maggiori info): informare le madri è il primo passo verso una degna celebrazione della Giornata per la Vita. Infatti, più il male è grande e più propaga i suoi effetti di dolore e di morte.
La gente per bene è con noi, gli italiani sono per la vita. Con la forza che ci dà questa certezza e con il vostro sostegno continueremo a promuovere la cultura della vita fino a quando l’iniqua legge 194 non verrà abrogata.
Toni Brandi
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per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto