L’iniziativa che ha visto la presentazione di un disegno di legge con lo scopo di istituire il 25 marzo, in Cile, la «Giornata dell’adozione e del nascituro» — che ha già ottenuto l’approvazione da parte della Commissione famiglia della Camera dei Deputati — è stata accolta in maniera favorevole dalla Chiesa cattolica. Il vescovo di Chillán, monsignor Carlos Eduardo Pellegrín Barrera ha espresso apprezzamento — in un intervento pubblicato sul sito dell’episcopato cileno — per il disegno di legge, che porta la firma del senatore Jaime Orpis. Per il presule si tratta, infatti, «di un riconoscimento coraggioso del diritto universale alla vita di ogni essere umano».
I membri del Parlamento che si sono fatti promotori dell’iniziativa, ha aggiunto monsignor Pellegrín Barrera, hanno voluto porre «nell’agenda pubblica la necessità di continuare a garantire la tutela dei nascituri e allo stesso tempo di promuovere la procedura dell’adozione come alternativa più rapida per i genitori che desiderano assumere la paternità e la maternità e che per motivi di natura biologica non lo possono fare».
La Chiesa cattolica, si sottolinea, sostiene tutte quelle iniziative volte a contrastare la diffusione delle pratiche abortive. Il vescovo di Chillán ribadisce che «di fronte ai tentativi di legalizzare in maniera subdola l’aborto terapeutico in Cile, questa iniziativa giuridica merita il nostro riconoscimento e il nostro sostegno, perché mette in luce ciò che è veramente importante: la persona umana» contro «l’intenzione malevola di ridurre il dibattito a una discussione politica e ideologica». A tale riguardo il presule osserva che «il rispetto che merita il nascituro non è un’opzione da discutere, ma dovrebbe sempre essere un principio da difendere da parte dei legislatori. Si tratta del diritto umano fondamentale alla vita, che esiste prima dello Stato, il quale deve pertanto riconoscerlo e proteggerlo».
Fonte: L’Osservatore Romano