Sono queste le parole (Gv 10:10, cfr. Evangelium Vitae, 1) con cui Gesù sintetizza il motivo ed il fine dell’Incarnazione e all’insegna di questo stesso messaggio si è appena tenuta a Roma un’iniziativa di due giorni dedicata all’Evangelium Vitae, l’enciclica con cui nel 1995 il beato Giovanni Paolo II fece riecheggiare il “Vangelo della Vita” [1]
E davvero c’è stata abbondanza di vitalità e di eventi in risposta all’appello lanciato da papa Benedetto e ripreso da Francesco nel contesto dell’anno della fede: testimoniare il valore sacro della vita [2].
I convegni e le manifestazioni hanno avuto una portata internazionale: nella mattina di sabato si sono tenute catechesi in quattro lingue, poi un pellegrinaggio, varie celebrazioni ed una processione con fiaccole. Tra I protagonisti i giovani dei movimenti pro-life accanto ad anziani, ammalati, invalidi, ed a operatori sanitari e volontari che se ne prendono cura e li accompagnano.
Nel frattempo continuava la raccolta di adesioni per il progetto europeo di difesa dell’embrione Oneofus [3], che ha ormai sfondato quota 550 mila adesioni (sul milione necessario) ed ha superato la soglia minima di firme in ben 7 paesi europei, tra cui l’Italia.
Domenica, infine, papa Francesco ha salutato i partecipanti, ha presieduto la messa dedicata proprio all’Evangelium Vitae ed è tornato sul tema anche durante l’Angelus.
Il tutto è stato reso ancora più “vitale” dalla coincidenza (imprevista) con il raduno dei motociclisti che hanno scorrazzato per Roma in sella alle loro Harley-Davidson. E il Papa ha volentieri benedetto anche loro, presenti in buon numero in piazza San Pietro [4].
Ricchissimi i messaggi partiti da Roma e rivolti al mondo intero.
Il cardinal Ruini [5] ha ricordato ai fedeli di lingua italiana che la fede è “il fondamento e il criterio di indirizzo per la nostra vita e la nostra decisione”. L’evangelizzazione passa anche per l’attività politica, altrimenti, una volta calpestati principi e valori essenziali, il dichiararsi credenti diviene irrilevante ed insignificante, in parlamento come dovunque. Ruini ha sottolineto come l’insegnamento riproposto da Giovanni Paolo II sia non solo “molto forte”: si tratta di una dottrina “chiara”, per la quale la dignità della persona non può essere né creata, né cambiata e tantomeno soppressa dagli stati.
Il cardinale ha definito l’obiezione di coscienza verso leggi ingiuste, quali le concessioni ad aborto ed eutanasia, “un diritto fondamentale”: proprio di recente, però, è stato messo in discussione anche in Italia [6].
La catechesi di lingua inglese è stata tenuta dal cardinal Burke [7], il quale converge con Ruini nel dichiarare l’impegno politico una forma cruciale di nuova evangelizzazione, pur subordinata alla “trasformazione dei cuori”.
Ancora una volta ha ribadito e sintetizzato l’insegnamento della Chiesa, per il quale le leggi contrarie alla morale naturale valgono meno che se non esistessero: “Ripeto ancora una volta”, dichiara il cardinale, “che una legge che viola il diritto naturale alla vita di una persona innocente è ingiusta e, in quanto tale, non ha il valore di una legge”.
Burke ha invitato a creare e sviluppare dei media e delle manifestazioni autenticamente pro-life, perché “la cultura della morte avanza grazie ad una mancanza di attenzione ed informazione da parte del pubblico”.
Illuminante l’esempio citato in proposito da Francis Beckwith, intervenuto dopo il cardinale: il professore universitario ha infatti confutato un articolo [8] che giustificava l’uccisione dei bambini addirittura dopo il parto, per gli stessi motivi per cui sarebbe stato giustificato abortirli. Questa “proposta” era stata pubblicata poco tempo fa da una rivista scientifica internazionale senza suscitare il minimo scalpore, se non nei gruppi e sui siti e giornali di attivisti.
Robert Royal, membro dell’istituto “Faith and Reason”, ha richiamato la necessità, oltre che di esporre pubblicamente le proprie ragioni, di creare “comunità di protezione” dove virtù e fede vengono difese dai continui attacchi.
Marie-Christine Tailleux, esponente del mondo pro-life francese [9], ha testimoniato al gruppo
francofono che l’impegno per la difesa della vita è una sfida a cui si fa fronte nella propria vita
quotidiana.
L’arcivescovo di Rennes Pierre D’Ornellas ha voluto “donare una chiave di discernimento in rapporto a tutte le questioni relative alla vita”. Si tratterebbe della opposizione tra “ricevere la vita e misurare la vita”. La tecnica ha certamente un valore positivo quando si pone al servizio della ricezione e della coltivazione della vita. Non però quando pretende di misurarla, giudicarla, scartarla. “Tutti riconoscono che la vita, la mia vita, io l’ho ricevuta: e questa ricezione della vita è l’atto più fondamentale dell’esistenza umana”. A proposito di ammalati e invalidi, D’Ornellas ha richiamato la logica distinzione tra la malattia, che non esiste in sè ma che affligge sempre qualcuno, e la persona che ne è portatrice. Quest’ultima, con tutto il suo valore e la sua dignità, non può mai essere ridotta alla categoria del patologico.
Simili temi sono stati toccati in un’intervista di mons. Zygmunt Zimowski [10], il presidente del
Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari che sabato ha tenuto la catechesi sulla vita in lingua polacca.
La tecnicizzazione della medicina, che è in sè è anche un progresso positivo, non può comportare la sua disumanizzazione: gli operatori sanitari devono invece conservare una disponibilità etica al servizio della vita nel loro impegno personale, professionale e politico. E tuttavia “la verità circa il valore e l’inviolabilità della persona umana e della sua vita sono troppo spesso messe a rischio”.
In conclusione delle manifestazioni, delle celebrazioni e dei convegni, papa Francesco ha sostenuto e rilanciato il valore sacro della vita umana sia nell’omelia per la messa di oggi [11] sia nel suo messaggio di saluto all’Angelus [12].
Questi passaggi del suo discorso nella sintesi del Santo Padre: “Partendo dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato vorrei proporvi tre semplici spunti di meditazione per la nostra fede: anzitutto, la Bibbia ci rivela il Dio Vivente, il Dio che è Vita e fonte della vita; in secondo luogo, Gesù Cristo dona la vita, e lo Spirito Santo ci mantiene nella vita; terzo, seguire la via di Dio conduce alla vita, mentre seguire gli idoli conduce alla morte.”
Interessante la prospettiva di lettura della storia di Davide (2Sam 12) : “Il re Davide vuole nascondere l’adulterio commesso con la moglie di Uria l’Hittita, un soldato del suo esercito, e per fare questo ordina di collocare Uria in prima linea perché sia ucciso in battaglia. La Bibbia ci mostra il dramma umano in tutta la sua realtà, il bene e il male, le passioni, il peccato e le sue
conseguenze. Quando l’uomo vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminare morte. L’adulterio del re Davide ne è un esempio. E l’egoismo porta alla menzogna, con cui si cerca di ingannare se stessi e il prossimo.”
Le parole del Papa svelano le radici della violenza: una morale veritiera non impone dei limiti alle pulsioni perché “bigotta” o “sessuofoba” ma perché pensieri ed azioni dominati dall’egoismo hanno già in sè, talvolta sotto la maschera dell’amore, qualcosa della morte. Una dinamica tragicamente e quotidianamente confermata dalla cronaca. Ma il cuore del messaggio di papa Francesco è successivo a queste constatazioni e consiste ancora una volta in un messaggio di misericordia. Persino dopo adulterio ed omicidio, nella storia biblica, Dio si “riprende” Davide non appena questi si pente, lo perdona per bocca del profeta e lo protegge dai disastri che gli capiteranno. Così il Papa commenta la bontà davvero sovrumana e divina che traspare dall’episodio: “Che immagine abbiamo di Dio? Forse ci appare come un giudice severo, come qualcuno che limita la nostra libertà di vivere. Ma tutta la Scrittura ci ricorda che Dio è il Vivente, colui che dona la vita e che indica la via della vita piena.”
L’insistenza sulla misericordia ed il perdono ricordano gli accenti accorati con cui Giovanni Paolo II, al paragrafo 99 dell’enciclica Evangelium Vitae, aveva avuto il coraggio di rivolgersi direttamente alle donne che hanno abortito, inviandole a non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento: “non abbandonate la speranza... il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace...”.
Tutta la Sacra Scrittura insiste sulla misericordia di Dio e con citazioni dai libri Genesi ed Esodo il Santo Padre mostra come la sacralità della vita sia iscritta nel nucleo più profondo delle religioni abramitiche.
Il problema, però, specifica papa Francesco, non è certo la “cattiveria” da parte del Signore. Si tratta piuttosto della malvagità umana che prende forma in ideologie ed interessi, veri e propri idoli troppo spesso anteposti a ciò che una morale veramente “divina” comanda: l’amore e la difesa delle persone e del loro autentico bene prima di tutto e soprattutto.
Nel messaggio per l’Angelus, il pontefice ha voluto ricordare la figura del beato Odoardo Focherini, un giornalista, “sposo e padre di sette figli”: insomma un “uomo comune” (solo per modo di dire, naturalmente). Nonostante “tenesse famiglia” Odoardo non rinunciò ad essere coerente fino in fondo nella sua difesa della vita ed a salvare così 105 ebrei. Proprio per questo lo “Schindler italiano” [13] fu condotto al martirio nel lager di Hersbruck, ma è per lo stesso motivo che Focherini viene ancora oggi indicato come esempio e come eroe, dal Giardino dei Giusti alla Chiesa Cattolica, “testimone del Vangelo della Vita” che effuse fino all’ultimo la sua generosità ed il suo affetto sui suoi numerosi famigliari e sul mondo. La testimonianza della sacralità della vita infatti, coinvolge tanto il privato quanto l’attività pubblica e non esclude, oggi come allora, la sofferenza e persino il sacrificio. Nella certezza che la vita è “luce degli uomini” (Gv 1:5), il valore più grande e bello al quale nulla può essere anteposto.
1
Il testo dell’enciclica
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jpii_
enc_25031995_evangelium-vitae_it.html
2
Il programma dell’iniziativa
http://www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it/eventi/giornataevangeliumvitae.html
3
http://www.oneofus.eu/it/
4
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/06/16/foto/raduno_harley_a_roma_papa_francesco_benedice_i_bikers_in_via_della_conciliazione-61193655/1/?ref=NRCT-61194659-2#1
5
http://www.asca.it/news-
Cattolici__card__Ruini__fede_sia_fondamento_e_criterio_nostra_vita-1288149.html
6
http://www.tempi.it/legge-194-obiezione-a-rischio-ma-aborto-non-e-diritto-e-ingiustizia-in-derogaalla-costituzione#.Ub3TU_nxpfs
7
http://www.catholicnewsagency.com/news/defending-life-in-politics-part-of-evangelizingcardinal-burke-asserts/
8
http://jme.bmj.com/content/early/2012/03/01/medethics-2011-100411.full
9
http://www.news.va/fr/news/la-souffrance-et-la-valeur-sacree-de-la-vie
10
L’intervista è a pagina 7 dell’edizione dell’Osservatore
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/137q01.pdf
11
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/homilies/2013/documents/papafrancesco_
20130616_omelia-evangelium-vitae_it.html
12
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/angelus/2013/documents/papafrancesco_angelus_20130616_it.html
13
http://it.radiovaticana.va/news/2013/06/15/beatificato_oggi_a_carpi_odoardo_focherini,_lo_schindler_i
taliano/it1-701805
di Dario Mazzola