16/02/2015

Perché la tutela dei consumatori è gay friendly?

Abbiamo ricevuto l’email di un lettore iscritto ad una nota associazione che tutela i consumatori, che potete leggere in fondo a questa pagina.

Anche l’editoriale della rivista pubblicata da tale associazione si allinea perfettamente alla moda politicamente corretta di considerare aborto e divorzio conquiste sociali alla stregua dello Statuto dei lavoratori. E va bene.

Quindi appoggia l’eutanasia e propugna caldamente le istanze degli attivisti LGBT,  fatte proprie dalla redazione del giornale a 360°.

Lì per lì ci siamo chiesti cosa c’entrino gli pseudo-diritti dei gay con i diritti dei consumatori.

Poi ci è venuto in mente Il Mondo Nuovo di Huxley: dove una società di ebeti, programmati, drogati, non pensanti, staccati dalla famiglia e dagli affetti e dediti al sesso promiscuo obbligatorio sono sudditi docili e obbedienti e soprattutto consumatori perfetti e molto redditizi ( per chi vende)...

Sarà questo il collegamento? Sarà questo il futuro delle prossime generazioni?

Questa la nostra valutazione, caro lettore. Ma lei, col suo ragionamento, per altra via, è arrivato alla stessa conclusione.

Blu-Dental

Francesca Romana Poleggi

Spettabile Redazione,

mi sono iscritto alla associazione Altroconsumo qualche mese fa, pensando che fosse un’associazione apartitica e dedicata unicamente a consigli e valutazioni di tipo economico per noi cittadini “consumatori”.

Stamattina leggendo l’editoriale del direttore Rosanna Massarenti sul loro periodico Soldi e Diritti (n.140, gennaio 2015) scopro invece che l’associazione Altroconsumo fa parte della crociata mondiale contro i valori umani naturali incontestabili ed è diventata un altro braccio operativo e propagandistico delle lobby massoniche della grande finanza; lobby delle quali condivide in pieno le menzogne e le distorte visioni della vita reale, dall’aborto all’eutanasia, dalle assurde pretese gay alla procreazione assistita mescolando il tutto con lo statuto dei lavoratori, il diritto alla casa ed alla assistenza sanitaria in una voluta confusione mentale che raggiunge il suo apice quando lancia l’invettiva finale “Non può essere solo l’economia a dettare le regole”.

Ma se sono proprio le lobby finanziarie ad ispirare e promuovere gli pseudo-diritti che la Massarenti magnifica; che abbia almeno un minimo di coerenza! Giusto per salvare la decenza giornalistica.

Che dire poi della mancanza totale di un richiamo ai doveri, che già mia nonna mi insegnava che vanno sempre tenuti legati ai diritti, dei quali sono il contraltare. Una pagina veramente scadente sotto tutti i punti di vista e priva di qualsiasi valore, un melting pot senza una parvenza di logica e di obiettività. Sarà stata scritta sotto una minaccia in stile Barilla?
Per una vostra valutazione.

Enzo Ibertis

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