In Francia ci sono riusciti: lo scorso 12 aprile il Senato ha approvato la legge che consentirà a due persone dello stesso di sposarsi e di adottare dei bambini.
Il tutto è avvenuto a dispetto delle due grandi manifestazioni organizzate nei mesi scorsi dalla Manif Pour Tous e che hanno visto sfilare per le vie di Parigi oltre un milione di persone: «Il presidente [Hollande, ndr] ha ghigliottinato il popolo – ha affermato la portavoce della Manif Pour Tous –, ci costringe ad uscire dal perimetro della legge. Siamo tutti furiosi, siamo in una dittatura! Hollande non ha ascoltato migliaia di francesi che sono scesi in piazza in queste settimane».
Di contro, l’emarginazione delle famiglie “normali” è già cominciata: il caso di Franck Talleu – padre di sei figli, arrestato «per tenuta contraria ai buoni costumi» solamente perché indossava una maglia con il disegno di una famiglia – è emblematico.
Ma la Francia non è il primo paese a dare il via libera ai matrimoni e alle adozioni omosessuali: sono infatti già più di dieci i Paesi che si sono pronunciati in tale direzione.
A breve la questione interesserà anche l’Italia, i primi segnali ci sono già stati. Ecco quindi che occorre cominciare a fare cultura in difesa della famiglia tradizionale e del matrimonio inteso come un’unione stabile e duratura tra un uomo e una donna. E questo non nell’ottica di opporsi o colpevolizzare le persone omosessuali in quanto tali, bensì per preservare il futuro del nostro Paese. I bambini sono la nostra speranza: diamo loro il diritto di nascere e crescere armonicamente con una mamma e un papà.
di Giulia Tanel