Il Congresso del Perù ha recentemente approvato una legge significativa che rafforza il diritto alla vita dei nascituri, con un voto di 72 favorevoli, 26 contrari e 6 astensioni. Questa nuova normativa, conosciuta come "Legge 785", estende i diritti costituzionali ai bambini non ancora nati, consolidando così un principio già presente nella Costituzione e nel Codice dell’infanzia e dell’adolescenza del Paese.
La legge, come spiegato dal deputato Alejandro Muñante, mira a riconoscere il nascituro come soggetto di diritti con pieno status di persona umana. Essa riconosce che il concepito ha una distinta identità genetica e personalità propria, indipendente dalla madre. Tra i diritti riconosciuti vi sono quelli alla vita, alla salute, all'integrità morale, mentale e fisica, all'identità e al libero sviluppo.
Una modifica sostanziale riguarda il Codice civile peruviano, il quale ora afferma che “la vita umana inizia con il concepimento” e che “la persona umana è soggetto di diritto fin dalla sua concezione”. Inoltre, la legge garantisce alla madre incinta l'accesso alla salute e alle informazioni necessarie durante la gestazione.
L'articolo 6 della legge prevede che in situazioni di alto rischio medico, sia per la madre sia per il nascituro, i professionisti della salute debbano informare adeguatamente sulle possibili conseguenze dei trattamenti. In questi casi, la decisione sugli interventi sanitari è lasciata alla madre o ai parenti stretti.
Il deputato Muñante ha evidenziato il progresso significativo della legge in termini di tutela del diritto alla vita. Per l'entrata in vigore della legge, si attende solo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale peruviana e l'applicazione delle modifiche al Codice Civile.
Fonte: Catholic News Agecy
Questa notizia è stata pubblicata per la prima volta da ACI Prensa, il partner giornalistico in lingua spagnola della CNA. È stato tradotto e adattato dalla CNA in inglese e da Pro Vita & Famiglia in italiano.