Vi è una differenza tra l’aborto e le necessarie cure mediche per salvare la vita della madre, anche quando queste ultime possono comportare –nel più nefasto dei casi- la morte del figlio ancora in grembo.
Questo, in sunto, il concetto cardine della Dichiarazione di Dublino sulla salute materna, redatta nel settembre del 2012 da una commissione di professionisti di fama mondiale che si sono impegnati a stendere una linea guida per la tutela della maternità e della salute della donna.
Quando ci si trova dinnanzi ad una donna, anche se in gravidanza, si deve curare lei –ponendo in essere le dovute attenzioni verso la seconda vita in gioco-. Troppo spesso, invece, il primo consiglio dato è quello di abortire per poi procedere con le eventuali cure necessarie.
La Dichiarazione di Dublino, lungi dall’essere un manifesto contro la donna, intende cambiare il contemporaneo approccio al problema che pretende di liberarsi immediatamente del feto , quasi fosse un intralcio da accantonare per poi procedere con un’analisi a comparti stagni.
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Redazione