12/12/2012

Petizione per l’obiezione di coscienza alle spese abortive nella Regione Toscana

Qui trovate la petizione con la quale chiediamo alla Regione Toscana di non impiegare le nostre tasse per le spese abortive. Può lasciare il tempo che trova, ma certamente può essere un modo per parlare di aborto che oggi in Italia è tollerato in modo indecente. Sarebbe cosa molto utile se tutti lo proponessero nelle loro regioni.
Grazie per l’attenzione e la sottoscrizione.

Cristian Ricci

Petizione per l’obiezione di coscienza alle spese abortive nella Regione Toscana.

Gent.mo Presidente,
dai dati pubblicati dal Ministero della Sanità nell’ultima Relazione sull’attuazione della L. 194/78,  risulta che nella nostra Regione siano state effettuate 7665 Interruzioni Volontarie di Gravidanza nel 2010 e 7479 nel 2011. Il che significa che le strutture sanitarie regionali sono state impegnate per effettuare oltre 20 interventi abortivi al giorno.

Per un costo stimato, per difetto, di € 500 ad interruzione, si ricava che nel 2011 la Regione Toscana ha speso €3.739.500,00 per eseguire questi interventi, mentre nel 2010 ne ha spesi €3.832.500,00. Cifre con le quali si sarebbero potuti coprire i deficit di bilancio (2009) delle Asl di Pisa o di Grosseto o di Prato o quelli delle Aziende Ospedaliere di Careggi o del Meyer.

Le somme con le quali sono state erogate queste interruzioni di gravidanza sono denari derivanti dal pagamento delle tasse di tutti i cittadini toscani.

Noi che sottoscriviamo questa petizione desideriamo fermamente non collaborare, seppur indirettamente, alla fornitura di un servizio che ha un fine immorale, come è la soppressione di un essere umano innocente e indifeso, pertanto, proprio come è previsto per il personale sanitario, al fine di non renderci complici di atti contrari alla nostra coscienza, come sono tutti quelli che contraddicono il generale principio di non uccidere un innocente

Chiediamo che:
sia istituito un sistema fiscale, chiaro e verificabile, grazie al quale le nostre imposte non siano destinate al pagamento delle interruzioni volontarie di gravidanza, qualora non sia in grave pericolo la vita della partoriente, in modo che i sottoscrittori di questa petizione possano sostenere liberamente e meglio le associazioni pro life che si dedicano a rimuovere le cause che possono portare le gestanti all’aborto, offrendo loro tutti gli aiuti necessari, sia durante la gravidanza, sia dopo il parto; così che si possano almeno diminuire gli effetti negativi di una legge di per sé sbagliata.

Per  sottoscriverla clicca qui

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