19/07/2024 di Luca Marcolivio

Piemonte. Assessore Marrone risponde agli attacchi delle femministe: «Fondo “Vita Nascente” diventerà strutturale»

È in assoluto uno degli assessori più pro life d’Italia ma, forse proprio per questo, per lui non c’è pace. Per la disperazione dei radicali, degli abortisti e dei liberal in tutte le salse, Maurizio Marrone è stato recentemente confermato per la delega più vasta e articolata della giunta del presidente Alberto Cirio (anch’egli da poco al secondo mandato): Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione e cooperazione decentrata e internazionale, Usura e beni confiscati, Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini. 

Di recente Cirio e Marrone sono stati presi di mira da una manifestazione davanti all’ospedale Sant’Anna, in un tripudio di fiocchi rosa al polso, palloncini arancioni, striscioni e lo slogan: «Fuori gli antiabortisti dai consultori». È stata questa la coreografia messa in piedi davanti al nosocomio torinese dal “Comitato per il diritto alla tutela della salute e delle cure”. Ciò che alle femministe proprio non è andato giù è stato il fondo “Vita Nascente” e la stanza dei pro-vita presso questo ospedale che, nel recente passato, era diventato un simbolo dell’aborto senza limiti, grazie in particolare alle discutibili pratiche messe in atto dal professor Silvio Viale. A tale protesta avevano preso parte anche un sindacalista della Cgil, almeno un rappresentante dell’Ordine dei Medici e alcuni rappresentanti dell’opposizione (PD e M5S) al Consiglio Regionale.

Per l’occasione, Pro Vita & Famiglia ha raccolto il parere dello stesso assessore Marrone, che, ben lungi dal farsi intimidire dalle contestazioni, ha ribadito la propria volontà di rendere il Piemonte un modello di sanità regionale oltremodo accogliente verso la vita e la famiglia.

 

Assessore Marrone, ancora una volta un suo provvedimento ha suscitato la rabbia dell’opposizione e dei movimenti pro-aborto: in concreto cos'è che le contestano di più?

«Da tempo assistiamo a questi “presidi”, che ad onor del vero risultano essere sempre meno partecipati. In Piemonte gli elettori si sono espressi chiaramente, bocciando i partiti di sinistra contrari a Vita Nascente, e premiando invece la nostra azione a difesa della Vita e della Famiglia, con 12mila preferenze personali, il miglior risultato dell’intero centrodestra. Come spesso avviene, la sinistra battuta nelle urne prova a cercare visibilità a suon di slogan, ma si devono rassegnare perché non ci fermeremo. Nel programma di centrodestra abbiamo scritto chiaramente che “Vita Nascente” diventerà strutturale ed aiuterà sempre più donne e coppie in difficoltà».

Le stesse associazioni sono quelle che vorrebbero più soldi pubblici per lo stesso aborto, per la contraccezione o per altre misure anti-nataliste: ravvisa coerenza in questo loro posizionamento?

«Credo che certi atteggiamenti e posizioni siano strumentali. Qualcuno a sinistra si è reso conto che a difendere davvero i diritti delle donne ormai ci pensiamo noi con aiuti concreti, e questo forse dà fastidio a chi ha gettato via decenni di battaglie sociali per inseguire l’ideologia pro-choice».

La giunta Cirio ha da poco iniziato il suo secondo mandato dopo le elezioni dello scorso 9 giugno. Altri cinque anni dovrebbero permettervi di rafforzare ulteriormente le vostre politiche per la vita e per la famiglia: quali altri provvedimenti emanerà nel suo secondo mandato da assessore?

«Sono convinto che la famiglia debba tornare al centro dell’agenda politica. È necessario immaginare un modello che veda il nucleo fondante della nostra società finalmente valorizzato. C’è tanto da fare e sono convinto che con le mie nuove deleghe alla Famiglia e alla Casa, oltre che alle Politiche Sociali potremo fare molto. I veri cambiamenti richiedono un lavoro costante e strutturale, che fin da questi primi mesi imposteremo per affrontare i prossimi cinque anni, restituendo al ceto medio in difficoltà sufficiente fiducia e speranza nel futuro da rimettersi ad avere figli».

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