Planned Parenthood Keystone è una società affiliata a PP, la quale copre 37 contee in Pennsylvania: a quanto riportato nel suo sito web . “Operiamo in 17 centri medici che servono oltre 5200 pazienti ogni anno.”
Tempo fa siamo venuti a conoscenza delle condizioni antigieniche in uno di questi centri, e dei salari da schiavi che PP Keystone corrisponde ai dipendenti. Ora apprendiamo che PP Keystone addebita ai pazienti $ 20 per guardare un video.
Infatti la “sessione informativa” la quale, a detta della medesima agente, consiste nel guardare un video che contiene ciò che plannedparenthoodpa.org descrive come una “lezione doverosa,” comporta un canone aggiuntivo per il costo di un aborto precoce, che varia da 310 a 440 dollari.
L’origine del video risale al 1989, anno del Pennsylvania Abortion Control Act, mediante il quale si prevede che PP mostri alle pazienti una “lezione” che, secondo PP, include informazioni obsolete ed esagerate, ed è un tentativo di convincere le donne a non “andare avanti con la procedura” (cioè a non abortire- notare l’antilingua). Se la paziente è minorenne, un genitore deve prendere visione della “lezione”.
Nella terminologia medica si parla di “consenso informato“, e questo filmato rientra nell’informazione che si deve a qualsiasi paziente che si sottoporrà a qualsiasi intervento o cura: onore al legislatore della Pennsylvania, perché l’aborto è l’unica procedura medica in esistenza in cui il consenso è disinformato.
Ma con la trovata di PP, l’aborto è anche l’unica procedura medica esistente che fa pagare un extra per il consenso informato (cosa che non richiede alcun impiego di personale, se non per spingere un pulsante, quindi alla clinica non costa proprio niente). Dunque, la tariffa è assolutamente ingiustificata: serve solo a far soldi.
PP sostiene di prendersi cura dei poveri e degli svantaggiati, ma, nella realtà dei fatti, sembra più intenta a congegnare espedienti in grado di garantirgli il massimo profitto da questi ultimi.
Traduzione a cura di Veronica Palladino
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews in lingua inglese
di Jill Stanek