La Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti d’America ha incriminato con formale denuncia all’FBI Planned Parenthood, per la vendita dei feti e degli organi dei bambini abortiti.
L’indagine della Commissione ha rilevato varie violazioni delle leggi federali da parte delle cliniche Planned Parenthood coinvolte nello scandalo denunciato dai media da tempo.
Modestamente, siamo stati tra i primi a denunciare in Europa lo scandaloso e macabro commercio della Planned Parenthood Federation (PPF), colta in flagrante a vendere illegalmente gli organi dei bambini abortiti (qui trovate tutti i link agli articoli che abbiamo pubblicato in proposito).
Il presidente della Commissione, il senatore Chuck Grassley, ha detto che il disprezzo evidente per la legge da parte della Planned Parenthood è stato possibile grazie al totale fallimento da parte del Dipartimento di Giustizia nel farla rispettare. E, a meno che non ci sia un rinnovato impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti contro la commercializzazione dei bambini abortiti, il problema non sarà risolto.
La Commissione Giustizia del Senato non ha valutato solo i video del CMP che hanno sollevato la questione: ha analizzato più di 20.000 pagine di documenti forniti volontariamente dalle organizzazioni interpellate.
Da essi risulta che dal 2010, tre aziende – Advanced Bioscience Resources, Inc., StemExpress, LLC; e Novogenix Laboratories, LLC – hanno pagato a cliniche della Planned Parenthood i feti abortiti, e poi li hanno rivenduti a prezzi notevolmente più elevati rispetto ai loro costi documentati.
La Planned Parenthood non solo ha chiuso colpevolmente un occhio sui traffici in questione, ma ha anche alterato le proprie procedure di controllo per lasciar campo libero ai trafficanti.
La documentazione fornita dalla Planned Parenthood è insufficiente, vaga, incompleta che non offre adeguato riscontro alle spese elevatissime denunciate fiscalmente dai clienti che acquistavano gli organi e i tessuti fetali.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews