Il poliamore è il rapporto promiscuo tra più persone (di numero, sesso e “genere” imprecisato) che pretendono di amarsi e di fare famiglia: quella che in termini un po’ triviali si chiamerebbe un’ammucchiata.
Per qualcuno potrebbe anche essere divertente, e ciò dovrebbe bastare. Invece no. Si pretende che sia considerata una forma d’amore, naturale. (Non è una scelta: è una pulsione innata, irrefrenabile...)
Di solito, nel parlare di queste cose, interviene qualcuno che dall’alto della sapienza “vera”, quella politicamente corretta, considera certe derive del tutto marginali, i nostri assurdi allarmismi, casi limite che i “bigotti” adducono a sproposito per metter paura rispetto ai “sani” rapporti omosessuali che non sono contro natura, che la teoria del piano inclinato (che quando lo prendi non sai dove si va a finire) è una stupidaggine...
Ebbene: chi conosce lo Svedese può leggere qui.
L’ FYI è la sezione giovanile del partito Moderaterna, il più grande partito socialdemocratico moderato in Svezia, membro in Europa dell’ EPP.
A Skâne, nel sud della Svezia, ha elaborato un documento che promuove il poliamore, o – meglio ancora – il matrimonio a numero neutro.
I Verdi, invece, promuovono “leggi di coabitazione” che sostituiscano definitivamente il matrimonio.
“Lo Stato non deve interferire nel modo in cui le persone vivono la loro vita”.
“Proprio come si è permesso di sposare chiunque (maschio o femmina), così dovrebbe essere consentito di sposarsi in quanti si vuole”.
“Non sono i politici che decidono di chi ci si innamora, e in quanti ci si vuole sposare”.
Queste sono le considerazioni di chi promuove il “poliamore”.
Servirà a qualcosa pubblicare queste notizie?
Capiremo qual è il piano inclinato che imbocchiamo consentendo le unioni civili della Cirinnà?
E’ importante dirle e ripeterle, queste cose.
A costo di essere insultati da giornaloni alla moda come l’Espresso, a costo di essere attaccati 100 volte al giorno dagli hacker prezzolati dai gruppi omosessualisti, noi continuiamo a dirlo e a ripeterlo: la società umana si regge sulla famiglia, su un uomo e una donna che mettono al mondo naturalmente i figlioli; un padre e una madre che educano quanto meglio possono, con amore e dedizione, secondo i valori in cui credono e che la natura ha scritto nel cuore di ciascuno, i bambini che hanno diritto di crescere in un ambiente stabile, sereno ed equilibrato, per un armonioso sviluppo fisiologico, biologico, fisico e psicologico. Anche con questi presupposti, certo, possono verificarsi disastri. Senza questi presupposti le probabilità per i piccoli di un trauma aumentano esponenzialmente. E’ un male. E’ un trauma per cui si dovranno curare.
Redazione