L’associazione Women’s Rights without Frontier, in occasione del triste anniversario dell’istituzione della politica del figlio unico in Cina, ha deciso di pubblicare una lettera aperta del Senatore statunitense Marco Rubio che invita gli USA a continuare con sempre maggior forza a cercare di influenzare il Governo cinese affinché cessi questo crimine.
Il Senatore, nel suo appello, ha deciso di concentrare l’attenzione su due aspetti centrali: il fenomeno delle persone senza identità e la mattanza delle donne.
Nell’ambito della politica del figlio unico certamente è più problematico avere una figlia femmina, cosa che ha portato un incremento esponenziale degli aborti selettivi per sesso, oltre all’attuale condanna di circa 37 milioni di ragazze cinesi che si ritengono un surplus indesiderato. In aggiunta -fa rilevare Rubio- per ironia della sorte la Cina dovrà affrontare nei prossimi decenni anche per questo motivo un declino demografico impressionante.
Il secondo aspetto che preoccupa il Senatore -tema non sempre affrontato quando si parla della politica del figlio unico – è l’esistenza di milioni di persone senza alcuna identità.
Secondo un rapporto pubblicato sull’Economist, all’inizio del 2014 vi erano in Cina circa 13 milioni di persone prive di certificato di nascita in quanto nate in violazione della politica governativa di controllo demografico. Questo ha conseguenze spaventose. Senza la registrazione della nascita non si può determinare la cittadinanza di una persona, i vincoli familiari, l’età e rende il bambino prima e l’adulto poi invisibile all’istituzione scolastica come al mondo del lavoro: quella persona non potrà sposarsi, non potrà comprare un biglietto aereo e nemmeno prendere in prestito un libro. Sarà totalmente invisibile, a tutti fuorché al mercato dello sfruttamento -in qualunque modo esso si possa concretizzare.
Redazione