LifeSiteNews ha pubblicato un’intervista ad Angela Aspen, una ex porno star. Una di quelle che aveva un successo miliardario grazie alla pornografia.
Sembrava avesse tutto dalla vita: soldi, bellezza, amanti gagliardi ...
Ma dietro il luccichio del successo, come spesso accade, c’era una donna distrutta e disperata, incline al suicidio, che soffocava il male di vivere nella droga, nei farmaci, nell’alcol.
Il suo vero nome è Jessica Neely. E Jessica odiava con tutte le sue forze Angela Aspen.
Non aveva più amici (veri), non aveva più famiglia: aveva tutte le cose che i soldi possono comprare, ma non aveva niente. Ogni sera si ritrovava in compagnia di una bottiglia e una scatola di sonniferi.
Era cresciuta in una famiglia tranquilla. Il padre era un predicatore, lei era una ragazzina che credeva nei valori, nella castità, nell’amore. Poi un brutto giorno, intorno ai 20 anni, è stata vittima di uno stupro.
Quella violenza l’ha uccisa dentro. Ha abbandonato i suoi sogni, i suoi ideali, e pochi mesi dopo quella violenza ha conosciuto un tizio ad una festa e si è trovata a posare da modella: la prima volta si è venduta per 400 dollari. Da allora il cammino verso il successo e i soldi è stato velocissimo.
I rapporti sessuali che praticava sul set erano dolorosi e violenti e più ne subiva, più sentiva di meritarseli. La gente la riconosceva per strada. Ma quando i fan le dicevano “Angela, ti amo”, lei si irrigidiva, si arrabbiava: accettava di sentirsi dire di tutto e di più, ma non quello...
Nel 2011 era diventata la direttrice di un’agenzia di escort: un affare redditizio, ma che rasentava la tratta delle donne. Infatti, una notte, davanti alla polizia, si sentì dire che con le prove giuste il suo business le avrebbe reso almeno 30 anni di galera.
Allora capì di essere sola per davvero. Che nessuno di coloro che frequentava si preoccupava davvero per lei. E fece la telefonata più importante della sua vita. Telefonò a casa dei suoi genitori, che non vedeva e non sentiva da anni.
I genitori le aprirono immediatamente le braccia, l’aiutarono a entrare in una comunità, Refuge for Women, per seguire un percorso di guarigione interiore, con cui ritrovò la fede di un tempo, il vero senso della vita e l’amore.
Oggi, a 34 anni, Jessica lavora in una pizzeria: fa le consegne a domicilio, ed è impegnata nella testimonianza contro la pornografia con l’associazione Fight The New Drug (Combatti la nova droga).
Spera che il racconto della sua esperienza serva a tenere le ragazze lontane da quella che sembra una facile via per il successo e il denaro, e spiega a chi fruisce del porno che la lussuria è un pozzo senza fondo: quel tipo di piacere che non dà mai una vera e piena soddisfazione e chiede sempre di più, come un mostro insaziabile che fagocita la vita e che alla fine porta via dagli affetti, dall’amore, da tutto. E al contempo alimenta un giro di violenza, droga e abusi inimmaginabile.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’