29/10/2013

Premiate a Pontremoli due donne simbolo della femminilità

Nella cornice delle Sale del Teatro della Rosa di Pontremoli, Sabato 26 ottobre, l’associazione Scienza e Vita Pontremoli ha assegnato il premio Letterario Donna è Vita ed il Premio alla carriera Santa Gianna Beretta Molla.
Da cinque anni l’associazione pro vita lunigianese organizza questo evento culturale per promuovere il vero talento della femminilità, inteso quale capacità naturale della donna di accogliere e sostenere la vita, sia in senso spirituale che materiale.

Scienza & Vita Pontremoli ritiene che lo strumento del premio letterario sia il mezzo attraverso il quale sia possibile proporre una corretta visione dell’antropologia femminile, la quale trova la propria umanità in questo rapporto affettivo e creativo che lega l’essere donna alla sua specifica e unica capacità di accogliere e donare la vita.
In tutte le edizioni, la giuria, composta prevalentemente da donne, ha dato il proprio favore a storie vere per proporre esempi concreti di donne che hanno incarnato la libertà di essere femmine, spose e madri.
Il volume che si è aggiudicato questa V edizione: “Un cuoricino di nome Chiara” (Edizione Paoline) è proprio un racconto appassionato, ricco di pathos, delle vicissitudini di Valentina, che alla sua terza gravidanza vive il dramma di portare in grembo una bambina gravemente ammalata. Il libro, con l’ovvietà delle cose vere, esprime il desiderio di questa mamma di fare quanto è possibile per aiutare la sua piccola a vivere, proprio perché, dentro il suo ventre, ne aveva sentito il cuoricino battere. La piccola Chiara verrà alla luce prematura e ammalata e purtroppo vivrà solo 13 giorni, ma per quelle due settimane il suo cuore, grazie a Valentina, ha continuato a battere con quello di tutti noi.

L’associazione pontremolese, nella medesima cerimonia, ha insignito Flora Gualdani del “Premio Letterario alla carriera Santa Giovanna Beretta Molla”, per aver difeso la vita con la penna e con le opere.
La vita di Flora Gualdani, ostetrica e poetessa, è di quelle che affascinano perchè è una storia di bene iniziata nel 1964, quando – operatrice sanitaria – ha fatto nascere il primo bambino.  In questi 50 anni, Flora ha ridato alle donne, non solo italiane, la libertà di non abortire.
La sig.ra Gualdini continua ad operare a favore della vita con la sua opera “Casa Betlemme”, che ha sede in Provincia di Arezzo, con la quale si dedica anche alla formazione sulla teologia del corpo e sui metodi naturali.
Flora ha assistito migliaia di donne con gravidanze difficili, indesiderate, a rischio e – come lei ha raccontato – mai nessuna è mai tornata indietro a lamentarsi di aver partorito un figlio!
Grazie alla sua lunga esperienza, Flora ha smentito il luogo comune “dei casi estremi”, utilizzato di sovente per rendere l’aborto una scelta utile, rivelando che anche quando la gravidanza è frutto di violenza, d’incesto o fortemente indesiderata come quella della prostituta, solamente la nascita di quel figlio che portano in grembo è capace di far dimenticare la violenza subita, al contrario, nessuna donna dimentica il sangue del proprio figlio che ha versato, in questo caso solo l’amore di Dio riesce ad aiutarle.

L’incontro con queste due storie, ha mostrato ai presenti due donne vere, che certamente hanno fatto rinunce – in termini di carriera, di denaro, di comodità – ma che vivono veramente la loro femminilità, che vivono vite innamorate! Abbiamo potuto, così, ascoltare, vedere e toccare scelte fatte non per paura, non principalmente per rinuncia, semmai dettate dalla percezione che l’autentica realizzazione della loro natura di donne è portata a più grande ampiezza dal servire la vita. Insomma, sono state premiate due grandi testimoni di libertà!

di Cristian Ricci

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