National Right to Life News ci informa che in Australia si è celebrata da poco la Giornata Mondiale della Prevenzione del Suicidio.
Nel suo ultimo rapporto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che un suicidio si verifica ogni 40 secondi in tutto il mondo, con il tasso più alto tra le persone di 70 anni e oltre. Questo dato dovrebbe far riflettere.
Sicché in Australia sono stati prodotti alcuni spot televisivi molto toccanti che insistono sul dolore di coloro che hanno sperimentato il suicidio di una persona cara. E’ documentato che costoro sono a rischio di shock psicologicamente molto gravi. Possono sviluppare senso di colpa, rabbia incontrollata, disperazione, depressione e istinti suicidi loro stessi.
Ma la cultura della morte in Australia è ben propagandata e ben rappresentata e non ha tardato a far sentire la sua voce. Il senatore David Leyonhjelm ha dichiarato che, se da un lato è bene promuovere la cura della depressione e le cure palliative, dall’altro non è accettabile togliere alle persone il diritto di fare una scelta: ciascuno deve essere libero di terminare la propria vita se lo desidera.
L’unico approccio veramente coerente nei confronti del suicidio è quello di cercare di evitarlo sempre e comunque: il suicidio è un fallimento; una mancanza di cura e di impegno nei confronti di persone vulnerabili che meritano la protezione della legge e il sostegno della società.
Redazione