Oggi John Jalsevac, su LifeSiteNews.com, ci pone una domanda: perché in questi ultimi mesi ci è giunta una serie impressionante notizie di neonati gettati nelle immondizie o nelle toilette?
Il caso del bimbo cinese (del 27 maggio scorso) estratto dal tubo di scarico ancora vivo ha fatto il giro del mondo, ma negli ultimi sei mei abbiamo registrato almeno altri 10 casi.
21 giugno – Il corpo di un neonato viene ritrovato in una fogna, a nord di Montreal. La polizia dice che il bambino è stato probabilmente scaricato nella toilette; un altro viene scoperto in un bidone della spazzatura a Oildale, California.
20 giugno – Una donna di origine irachena nel Regno Unito ha gettato il suo bambino in un sacco della spazzatura e lo ha buttato giù per lo scivolo dell’immondizia.
14 giugno – Un autista di un camion della spazzatura in Thailandia vede una piccola mano emergere da un sacco della spazzatura. Il bambino è stato strozzato con una striscia di gomma.
12 giugno – Brittany Cole viene arrestata ad Altheimer, Arkansas, per aver gettato suo figlio neonato nei rifiuti. Ha detto alla polizia che era stanca di prendersi cura del bambino.
5 giugno – In Virginia, Shavaughn Robinson partorisce in una toilette, e poi mette la figlia in un sacco dell’immondizia e la getta in un cassonetto.
4 giugno – in Thailandia , un cane scopre un bambino, che era stato messo in un sacchetto di plastica in una discarica. Il bambino, che era prematuro, è sopravvissuto.
30 Maggio – In Kansas un’adolescente ha partorito e gettato il corpo del suo bambino in un cestino. Ha affermato che il bambino è nato morto.
2 maggio – Cherlie Lafleur, 19 anni, è stata arrestata in Pennsylvania dopo aver tentato di scaricare il suo bambino appena nato nel gabinetto della scuola. Non essendoci riuscita ha depositato il corpo in un secchio delle immondizie.
10 Dicembre 2012 – Il corpo di un neonato viene trovato sul nastro trasportatore di un impianto di smistamento dei rifiuti a La Puente, California.
E chissà quanti casi non sono stati scoperti, in tutto il vasto mondo…
Intanto, sempre più frequentemente giungono notizie dalla Cina sulla barbara applicazione della politica del figlio unico: gli infanticidi, gli aborti coatti anche a gravidanza molto avanzata, sono purtroppo una prassi in voga da più di trent’anni.
Negli USA, a maggio, sono state ascoltate le agghiaccianti testimonianze sugli orrori che venivano praticati nella clinica di Gosnell, dove tra l’altro si usava anche gettare i bambini nella toilette. E poi hanno parlato gli operatori sanitari impiegati nella clinica texana di Douglas Karpen, che spezzava il collo ai neonati. E dai gruppi pro-life statunitensi erano già state raccolte mesi prima molte altre testimonianze, come quelle sul medico abortista Leroy Carhart, o quella del medico dell’ Emily’s Women’s Health Center di New York che spiega a una donna come sbarazzarsi del bambino che potrebbe essere espulso a casa, se la madre non fa in tempo a recarsi in clinica per completare la procedura abortiva .
E tutto questo è solo la punta dell’iceberg di quello che accade nell’industria dell’aborto.
Riflettiamo: Gosnell è stato riconosciuto colpevole perché ha ucciso i bambini dopo la nascita, ma in molti casi, se avesse ucciso i neonati pochi minuti prima, sarebbe stato perfettamente in regola, o, nel peggiore dei casi, avrebbe solo violato la legge che consente l’aborto entro le 24 settimane.
Proprio questa settimana, Judy Nicastro, esponente politica di Seattle, ha scritto un articolo sul New York Times in cui racconta di essere “grata” al fatto che l’aborto tardivo del figlio malformato, l’abbia fatto morire “in un luogo caldo e pieno d’amore”. E il governatore, Andrew Cuomo, sta cercando di convincere il Senato dello Stato di New York ad approvare il suo “Equality Bill delle donne” che in maniera massiccia estende la possibilità di aborti tardivi. Contemporaneamente il presidente Obama ha minacciato di porre il veto sul disegno di legge recentemente approvato alla Camera che vieta gli aborti oltre le 20 settimane.
la Nicastro, Cuomo e Obama sono perfettamente consapevoli che i bambini prima di nascere sono bambini perfettamente formati.
Allora, torniamo alla domanda che ci siamo posti all’inizio: perché ci sono così tante storie di mamme che gettano i bambini nella toilette o nei bidoni della spazzatura?
La risposta, purtroppo, potrebbe essere nel fatto che i politici, i medici, le leggi, e i mass media concordano sul fatto che l’uccisione dei bambini è di fatto accettabile, trattarli come spazzatura è un segno di “libertà di scelta”. Anzi è un diritto.
E se questa mentalità mortifera si diffonde e si radica nel tessuto sociale di massa, non dovremmo davvero più sorprenderci dei suddetti fatti di cronaca.
Possiamo contrastare questa tendenza? Noi crediamo di sì. Noi crediamo che ciascuno deve dare il suo contributo per fermare la cultura della morte: chi crede preghi, chi non crede e chi prega agisca, parli, sostenga con il proprio contributo – in termini di tempo o di denaro – le iniziative a favore della Vita, come per esempio Notizie Pro Vita.
di Francesca Romana Poleggi