ProVita continua a raccogliere le adesioni dei Sindaci obiettori di cui avrete certamente letto qui e qui.
Anche il sindaco di Campagna Lupia si espone apertamente (e mediaticamente) a favore dell’obiezione di coscienza alla celebrazione delle unioni civili.
«Farò di tutto», dice Fabio Livieri, a Nuova Venezia, «per delegare questo compito ad un consigliere ad hoc per non farlo io. Personalmente sono contrario a unire in un surrogato del matrimonio persone dello stesso sesso. Quindi, cercheremo una persona che vorrà assolvere questo impegno volontariamente».
Il sindaco Livieri, cattolico praticante, è stato eletto con una lista civica orientata al centrodestra.
«Stando così, però, la legge personalmente mi crea un vero e proprio problema di coscienza. Non derogheremo comunque all’obbligo da parte dell’ente locale di celebrarla. Potrà farlo ad esempio un consigliere delegato».
Stesse dichiarazioni, riportate dal medesimo giornale on line, dal sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, esponente del Nuovo Centrodestra. «Se mi dovesse capitare, delegherei l’incombenza a un funzionario comunale e non mi occuperei personalmente della vicenda».
Nota la stessa testata che qualche anno, nella stessa zona del Veneto, alcuni comuni hanno precorso i tempi, in senso opposto: a Mira il sindaco ha da anni predisposto i registri per le unioni civili, ma ha fatto sapere che finora ad usufruirne sono state poche coppie, nessuna omosessuale.
Redazione