ProVita annovera amici e sostenitori – davvero potenti! – tra i santi del Paradiso.
Il 17 agosto è morta la signora Marina Maganza, 73 anni. Una persona semplice, non ricca, né potente, secondo i canoni di questo mondo, ma piena di fede e di amore per la verità: ci mancherà, quaggiù. Ma siamo certi che da Lassù continuerà la sua Buona Battaglia.
Ha disposto per i suoi funerali “non fiori, ma opere di bene” invitando coloro che le volevano bene a fare una donazione alla “sua” ProVita onlus.
Condividiamo con i nostri lettori un ricordo della signora Marina che ci è stato inviato da Don Matteo Graziola.
Questa Redazione assicura alla cara signora le sue povere preghiere e la ringrazia di vero cuore di tutto quello che ha fatto (e che farà) per amore della Verità e della Vita.
Marina e la vittoria di Dio
Si chiamava Marina. E’ venuta una domenica di un paio di anni fa nella sacrestia della mia chiesa, a Rovereto: anziana nell’aspetto, minuta, fragile, con una voce tenue. Mi disse che voleva contrastare l’ideologia del gender, che aveva chiesto aiuto ad altri, che ora veniva da me per sapere cosa fare. Probabilmente aveva sentito dire che facevo parte delle Sentinelle in piedi. Sono stato tentato di risponderle così: “Signora, la ringrazio per il suo buon cuore, ma forse è meglio che lasci perdere …”. Ma ho capito che stava facendo sul serio. Così abbiamo cominciato a parlarne insieme. Lei veniva quasi tutte le domeniche: si fermava a fare adorazione eucaristica e poi in sacrestia parlavamo su come stava procedendo la battaglia e sul lavoro che stava facendo il comitato che era nato qui in Trentino.
Si avvicinava intanto la data del Family Day al Circo Massimo. Una mattina di dicembre la bidella a scuola mi chiama e mi dice: “C’è qui una lettera per lei”. La metto in tasca e scappo in classe a fare lezione. Dopo qualche giorno mi torna in mente la lettera, la prendo e la apro: non è una lettera, ma una busta con dentro 950 euro! … e un biglietto con queste parole: “Ho sentito che qualcuno vorrebbe andare sabato per il Family Day, ma non lo può fare per problemi economici. Poiché io non posso andare per problemi di salute, mi consolerebbe un po’ dare l’opportunità a qualcun altro. Può distribuire questa somma a chi è in difficoltà. GRAZIE. Cordiali saluti e auguri, Marina. PS. Chiedo solo di pregare per me”.
Prendo il telefono, la chiamo: “Marina, non posso accettare una somma così alta!”; ma lei insiste e non c’è niente da fare. Così 20 persone dal Trentino, soprattutto i membri delle famiglie più numerose, sono scese a Roma grazie a lei.
Passa ancora qualche mese. I nostri dialoghi continuano. Viene così il giorno di Ferragosto, solennità dell’Assunzione di Maria, uno dei giorni più luminosi dell’anno. Sono in chiesa, da solo, con il portone spalancato, pensando che forse qualcuno degli adoratori, anche se non è domenica (giorno in cui qui si adora dalle 9 alle 20), arriverà per pregare davanti al Santissimo. E così avviene. Alle quattro del pomeriggio arriva Marina e si mette nel primo banco. Dopo un po’ scendo dal presbiterio a salutarla. Lei mi chiede se possiamo recitare il Rosario insieme. Accetto volentieri e ci mettiamo in ginocchio davanti al Tabernacolo. Vedo che il suo volto è raggiante. Al termine arriva una persona che mi vuole parlare: vedo Marina che scende tra i banchi con un sorriso beato. Quando torno in chiesa non c’è più: pazienza, la vedrò la prossima settimana. Ma due giorni dopo Nostro Signore la chiama con sé: un ictus, che le lascia appena il tempo di chiamare le sue figlie; la trovano già priva di conoscenza, viene portata in ospedale, riceve i sacramenti in coma e muore serenamente qualche giorno dopo, all’età di 73 anni.
La sua morte mi fa pensare a qualcosa che avevo già visto tante altre volte nella mia vita e che purtroppo faccio fatica a cogliere quando accade. Mi fa pensare cioè al mistero di tante persone umili e sconosciute che Dio sceglie come suoi testimoni in un mondo che vorrebbe fare a meno di Lui. Queste persone sono attaccate alla verità senza mezze misure e senza sconti. Perché non hanno più niente al mondo se non la verità. E’ quello che ha detto Gesù nel Vangelo proclamato al funerale di Marina: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”. (Mt 11)
Noi ci aspettiamo sempre che Dio scelga altri, che chiami persone che contano, per poter avere più chance di vittoria. Ma Lui sceglie i deboli per manifestare la sua forza. Quando si è fatto uomo non ha scelto i 71 membri del Sinedrio come suoi apostoli, ma dodici sconosciuti della Galilea; non ha scelto come suo vicario un grande dottore della legge, ma un pescatore. Chiamerà anche Paolo, il grande dottore, e non farà mancare a nessuno di loro intelligenza e sapienza né alcun altro dono necessario alla loro missione: ma sempre chiederà che siano attaccati a Lui, come bambini in braccio alla madre.
Ecco, questi sono gli eroi con cui Dio vince le sue guerre. Questi sono i soldati con cui Lui va in battaglia. Gli eserciti del mondo li deridono, ma non sanno che la vittoria appartiene a loro. Perché la verità è invincibile e chi si scaglia contro di essa può solo sfracellarsi, anche quando ha l’impressione di stravincere.
Bisogna tenere gli occhi bene aperti, perché questi testimoni invincibili vengono quando e come meno te lo aspetti, e tornano a Dio quando meno te lo aspetti. Bisogna saperli riconoscere, per camminare con loro, per imparare da loro, per godere della loro presenza. Sono doni del Cielo, con cui Dio richiama il mondo intero e anche i suoi cristiani alla verità.
La Chiesa è una grande istituzione ed è custode infallibile della verità. Spesso però noi cristiani ci distraiamo, ci perdiamo in altre strade, ci sediamo e rinunciamo alla missione che ci è stata data, scendiamo a compromessi con il mondo e viviamo nella menzogna; ed ecco, Dio fa sorgere persone che richiamano tutti al proprio dovere, che risvegliano la Chiesa, che proclamano eroicamente la verità. Sono i grandi santi o i piccoli santi o i piccoli discepoli, spesso sconosciuti e ignorati dal mondo. Ma sono loro che come muri di bronzo non permettono al mondo di passare.
Preghiamo per Marina, perché sia nella comunione dei santi. E chiediamo a loro di pregare per noi, perché possiamo combattere santamente “la buona battaglia”. E avere occhi sempre aperti...
Don Matteo Graziola