Nonostante la potenza dei diffusori della cultura pro morte, crescono gli interventi legislativi che riconoscono la necessità di tutelare la vita del bambino non nato a partire dal concepimento
Il preambolo della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 1989 ratificato da 193 Stati afferma che “Il fanciullo a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascita”.
La Costituzione irlandese, all’ art. 40, terzo comma, afferma: “Lo Stato riconosce il diritto alla vita del bambino non nato e, con la dovuta considerazione per il pari diritto alla vita della madre, garantisce nelle sue leggi il rispetto, e nella misura del possibile, tramite le sue leggi, la difesa e la rivendicazione di tale diritto”.
La Costituzione interamericana dei diritti umani prevede all’art. 4 che la vita ha inizio dal concepimento e stabilisce che:
“Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita. Tale diritto è protetto dalla legge e, in generale, è tutelato a partire dal momento del concepimento”.
Nell’aprile 2013 il Kansas negli Stati Uniti d’America ha approvato una legge anti-abortista che dichiara che la vita umana inizia al momento della fecondazione: “The life of each human being begins at fertilization (“Fertilization” cioè fusione dello spermatozoo con l’ovulo). Per “bambino non nato” intende qualsiasi bambino dal momento della fecondazione, in qualsiasi stato del suo sviluppo. La legge garantisce al nascituro gli stessi diritti delle altre persone, cittadini residenti nello Stato: il loro interesse alla vita e alla salute deve essere protetto.
Firmata il 19 aprile dal governatore dello Stato, la legge diventerà efficace il primo luglio 2013.
Il North Dakota in marzo 2013 ha approvato due testi di legge che devono essere firmati dal Governatore dello Stato per diventare pienamente efficaci. Il primo testo vieta le interruzioni volontarie di gravidanza per discriminazione sessuale e per eugenetica, mentre il secondo prevede una sanzione penale per il medico che interrompa una gravidanza dopo che il battito cardiaco del feto sia rilevabile (5/6 settimane dopo il concepimento). È stata approvata inoltre una risoluzione che rimetterà agli elettori la possibilità di decidere nel 2014 se inserire nella Costituzione dello Stato una previsione che identifichi il momento dell’inizio della vita con il concepimento: “Essere umano” significa individuo vivente della specie homo sapiens, incluso il bambino non nato dalla fecondazione e per tutta la gestazione.
Tale trend legislativo è in linea con quanto sostenuto dalla comunità medico-scientifica: la vita dell’essere umano comincia al momento del concepimento ed è un continuum sia dentro che fuori dall’utero materno fino alla morte.
Il “nostro” Lejeune scoprì che dal concepimento è presente un DNA unico e irripetibile, con sue proprie caratteristiche, distinto da quello del padre e della madre. La dottoressa Roth, dell’Harvard University Medical School ha affermato: “È scientificamente corretto affermare che la vita umana individuale inizia al concepimento, quando l’ovulo e lo spermatozoo si uniscono formando lo zigote e che questa creatura umana in sviluppo è un membro della nostra specie in tutti gli stadi della sua vita». Il dottor Brewer Shettles: “Non è una questione politica o di fede, ma di scienza”.
di Virginia Lalli