Il Comune di Faenza, grazie a sette voti del Pd, approva un ordine del giorno presentato da Forza Italia a difesa della famiglia naturale: è l’esempio della ragione che prevale sull’ideologia.
Ora nei confronti di chi ha espresso solidarietà verso la famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna piovono gli attacchi e le critiche della sinistra radicale e delle lobbies LGBT.
Quando difendere la famiglia significa rischiare di rimetterci il posto. In questo caso è successo al sindaco di Faenza, eletto tra le fila del Partito Democratico, che recentemente ha approvato un ordine del giorno firmato Forza Italia a sostegno della famiglia fondata sull’unione stabile fra uomo e donna. Oltre al sindaco, anche altri sei esponenti del Pd faentino hanno votato a favore dell’odg.
Il provvedimento comunale, ripreso da un’iniziativa dei Giuristi per la Vita, chiede di rigettare i progetti europei per l’educazione sessuale e di istituire una “festa della famiglia naturale fondata sull’unione di un uomo e di una donna”. Per questo “affronto”, ovvero non aver votato contro e non aver quindi difeso le unioni civili e i diritti delle lobbies LGBT, il sindaco e i membri della sua maggioranza che lo hanno seguito in difesa della famiglia sono stati a dir poco vessati sui social network dagli esponenti della sinistra radicale italiana e dai membri delle associazioni omosessualiste.
Legacoop rosse, coordinatori regionali e segretari provinciali del Pd non hanno esitato un secondo a condannare la pazza scelta di difendere la famiglia da parte del sindaco di Faenza. Si è addirittura scomodato dall’alto del suo profilo twitter il segretario di Sinistra Ecologia e Libertà, nonché attivista gay, Nichi Vendola.
Nonostante il ddl Scalfarotto miri a distruggere la libertà d’espressione, ciò che è avvenuto a Faenza è la riprova che ancora esistono, al giorno d’oggi, politici ed amministratori capaci di mettere la ragione davanti alle ideologie. È a loro che gli italiani di buonsenso rivolgono la preghiera di non sottovalutare la battaglia in difesa della famiglia naturale.
Luca Colavolpe Severi
fonti: Il Resto del Carlino e www.gayburg.blogspot.it
Questo l’ordine del giorno approvato ( e contestato) a Faenza.