Ci risiamo. Il questionario per scovare l’omofobo che vive tra di noi.
Dopo i test nelle scuole, il comune di Bari ha creato un modulo di 36 domande rivolto ai 1880 suoi dipendenti per scoprire il grado di omofobia /transfobia esistente. “L’Italia deve affrontare il problema, non bastano le parole!” tuona il Sindaco Michele Emiliano.
Scorrendo tra le domande, si scoprono affermazioni quali “Lavorare con un collega gay mi metterebbe a disagio”, “se una collega mi confidasse di esser lesbica il nostro rapporto sarebbe compromesso” oppure “inviterei senza problemi ad una festa un/una mio/a collega transessuale”.
Il Comune di Bari ha già istituito uno sportello GLBTQI in città, ha riconosciuto la registrazione delle unioni di fatto… ma non basta. “Sulla scia dell’esempio del Comune di Grosseto (dove nei mesi scorsi una coppia omosessuale ha registrato il proprio matrimonio celebrato all’estero, ndr) abbiamo istruito l’iter negli uffici comunali dell’Avvocatura e abbiamo chiesto anche un parere all’Anci” ha annunciato Emiliano. “Mi auguro – ha proseguito – che questo lavoro non vada disperso con la prossima amministrazione comunale”.
Redazione