Parlare di ragazzi affetti dalla sindrome di Down sarebbe “sconveniente e disturba la coscienza delle donne.”
Vi ricordate il bellissimo video “Cara futura mamma” dove una serie di ragazzi con la trisomia 21 rassicuravano le donne incinte preoccupate dopo aver scoperto che il loro bimbo aveva la stessa anomalia?
Le immagini in poche ore sul web sono divenute virali, ma in televisione le cose sono andate diversamente. In modo particolare in Francia il video ha sollevato un vespaio di polemiche: alcuni telespettatori lo hanno segnalato all’Authority di sorveglianza del sistema audiotelevisivo la quale ha deciso di censurare -decisione, è bene sottolinearlo, vincolante- la sua proiezione.
Motivo?
“Non può essere guardato come messaggio di interesse generale perché indirizzandosi a una futura madre, la sua finalità può apparire ambigua e non suscitare un’adesione spontanea e consensuale”.
L’arrivo di questa notizia, ennesima riprova di quanto la Vita venga considerata alla mercé degli interessi privati, dopo aver letto la storia del piccolo Gammy -bambino nato con la pratica dell’utero in affitto, ma abbandonato perchè Down- fa davvero comprendere come vi sia più di qualcuno che auspica il raggiungimento del 100% di bambini con trisomia 21 abortiti (traguardo cupo ma non lontano dato che attualmente ci siamo attestati al 97%)...
Redazione