In un recente comunicato stampa del Comitato Didendiamo i nostri figli, si evidenzia la grande discrepanza nell’esposizione mediatica delle ragioni del Si’ e del NO al prossimo referendum istituzionale.
Dai dati forniti dall’Agcom relativi a quanto detto referendum sia trattato nei telegiornali e nei programmi extra Tg Rai, risulta che il trio Renzi, Boschi, Napolitano occupano la maggior parte dello spazio mediatico e non perdono occasione per fare propaganda per il SI’, con la scusa che fin quando non sarà indetto il referendum la norma sulla par condicio formalemente non deve essere applicata.
“Chiediamo pertanto l’immediata indizione del Referendum Costituzionale, dice Gandilfini, Presidente del CDNF, al fine di consentire agli italiani di poter fruire, fin da ora, di un’informazione corretta e plurale su un tema così cruciale per il futuro assetto del nostro Paese.
Chiediamo inoltre all’Agcom la pubblicazione dei dati più esaustivi che presentano in maniera aggregata, secondo le posizioni articolate in favorevoli al ‘si” e al ‘no’, il tempo realmente dedicato alla propaganda governativa in favore delle riforme costituzionali”.
In un Paese sostanzialmente democratico, tra politici che davvero credono al confronto e al dibattito civile e costruttivo, tali specifiche richieste e proteste non dovrebbero essere necessarie. Viceversa, qui la democrazia sta diventando una parola sempre più vuota, un involucro pieno di prosopopea che serve solo a mascherare la superba presunzione di chi pensa di essere “il Migliore” (ma Togliatti – buonanima – a questa generazione di comunistelli di sagrestia gli dà una pista, quanto a spessore politico) e dover decidere per tutti i “minus habentes”che “graziosamente” si degna di governare.
Comunque, laddove la propaganda di regime ha mezzi mediatici potenti come la RAI, l’opposizione vera, quella del Paese reale, delle famiglie, della maggioranza silenziosa, deve correre ai ripari, attraverso il web e i socil, innanzi tutto e attraverso il passaparola. Spieghiamo in ogni contesto in cui viviamo le ragioni del NO. Diamoci da fare, se abbiamo a cuore le nostre libertà civili.
Redazione
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