Certe storie che alcuni definiscono miracolose, altri inspiegabili, sono iniezioni di speranza e di fiducia nella vita, che possono aiutare forse a prevenire qualche aborto terapeutico.
Ce ne parla Universo Mamma, di Katy Evans e di suo figlio, il piccolo Leo.
Alla 16° esima settimana di gestazione, nell’agosto dell’anno scorso, Katy ha perso buona parte del liquido amniotico. In ospedale le consigliarono di abortire per evitare infezioni, dato che il bambino aveva meno dell’1% di probabilità di sopravvivere. E se fosse sopravvissuto aveva buone probabilità di nascere menomato.
“Sono una persona positiva e mi sono rifiutata di terminare la gravidanza o piangere questo bambino prima di sapere cosa stesse accadendo” ha riferito Katy.
Quindi si è informata, ha cercato persone che avessero fatto la sua stessa esperienza, attraverso i social network: la speranza non l’ha abbandonata.
Dopo 2 settimane, tornata in ospedale le hanno detto che il liquido amniotico si era riformato.
“Ho scoperto con quanta forza si può combattere per il proprio figlio. Volevo che questo bambino ce la facesse” ha detto Katy.
E così ogni giorno, ogni settimana è stata un traguardo, una conquista, finché Katy è arrivata alla numero 34, quando le si sono rotte nuovamente le acque.
Il piccolo Leo è ha trascorso solo 24 ore in una incubatrice.
“Tenere il mio piccolo tra le braccia, sapere che era sano a dispetto di tutte le probabilità è stato travolgente. Nostra figlia Amber ha adorato il fratellino fin dall’inizio” ha aggiunto Kate, al colmo della felicità.
Ora Leo ha quasi un anno, è un bimbo felice e il suo sviluppo è regolare.
Redazione