Invitiamo i nostri lettori a sottoscrivere questa nostra iniziativa (http://www.citizengo.org/it/2457-ritorna-lo-spettro-del-rapporto-estrela) volta a difendere il diritto alla vita, la libertà di obiezione di coscienza e di educazione e l’indipendenza dei singoli stati membri dell’Unione Europea e non solo in materia di temi eticamente sensibili.
Come forse ricorderete, CitizenGO si è battuto con decisione negli scorsi mesi contro l’approvazione del rapporto Estrela su “Salute e diritti sessuali e riproduttivi”. In ben due occasioni (il 22 ottobre e il 10 dicembre 2013), il Parlamento Europeo si è rifiutato di approvare il documento, arrivando addirittura ad affermare l’esclusiva competenza di ciascuno stato membro in questo tipo di questioni.
Queste vittorie sono state rese possibili anche dalle più di 150.000 sottoscrizioni raccolte complessivamente da CitizenGO in tutta Europa. Ma ora tutti i nostri sforzi rischiano di essere vanificati: infatti, la Commissione Europea è intenzionata a proporre una dichiarazione al Parlamento il prossimo giovedì in tema di “Non-discriminazioni in materia di salute e diritti sessuali e riproduttivi” che punta a far rientrare questo tipo di tematiche nell’ambito delle non discriminazioni, e quindi a rimettere il potere di decidere in materia nelle mani delle istituzioni europee. Tutto ciò, concretamente, permetterebbe al rapporto Estrela di tornare in corsa, con tutte le conseguenze e i rischi che ciò implica:
- La propaganda dell’aborto come diritto umano, e quindi la criminalizzazione dei paesi che non prevedono la legalizzazione di questa procedura (Irlanda, Polonia) o che stanno attuando o valutando restrizioni in materia (Spagna).
- L’umiliazione dell’obiezione di coscienza, considerata non come un diritto di medici e operatori sanitari, ma come un ostacolo alla fruizione del diritto all’aborto. Non sorprende che tutto ciò sia promosso dall’IPPF, la principale lobby abortista a livello mondiale nonché l’organo che ha concretamente redatto lo stesso rapporto Estrela.
- L’imposizione dell’educazione sessuale a partire dai primi anni di età, senza possibilità di obiezione da parte dei genitori e secondo un orientamento esclusivamente volto alla propaganda dell’ideologia gender.
- L’affermazione della superiorità dei diritti sessuali dell’adolescente (aborto, contraccezione indiscriminata) rispetto al diritto-dovere di educazione dei genitori, relegati ad attori di secondo piano nello sviluppo etico e psicologico della propria figlia.
- L’invasione di un ambito di competenza dei singoli stati membri, come ribadito chiaramente dal Parlamento Europeo lo scorso 10 dicembre proprio in occasione della bocciatura definitiva del rapporto Estrela.
- Il vergognoso ricatto, degno del peggior colonialismo, secondo cui si negano gli aiuti europei ai paesi del Terzo Mondo (ad esempio, a quelli dell’America Latina) in caso di indisponibilità a legalizzare l’aborto.
Per tutte queste ragioni, è necessario schierarsi per l’ennesima volta dalla parte del diritto alla vita, della pari dignità di ogni singolo essere umano, della libertà di coscienza ed educazione e del diritto di ogni nazione a determinare le proprie leggi senza essere ricattata con metodi imperialistici. Con questa petizione (http://www.citizengo.org/it/2457-ritorna-lo-spettro-del-rapporto-estrela), chiediamo ai membri della Commissione Europea di rinunciare alla loro dichiarazione al Parlamento Europeo su questioni eticamente sensibili. Ogni volta che un utente la firmerà, i destinatari riceveranno un messaggio di posta elettronica che chiede loro di astenersi dall’interferire su questioni riguardanti principi non negoziabili, oltretutto di pertinenza dei singoli stati.
Fonte: CitizenGo