L’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha stroncato con una critica radicale e inesorabile la fiction di Rai 1 “Romanzo Famigliare”.
Dice il Garante per l’Infanzia della Regione Calabria, Antonio Marziale: «La Rai continua a sfuggire ai dettami imposti dalla Legge per il riordino del sistema radiotelevisivo, che recepisce il Codice Tv e Minori, offrendo in prima serata una fiction il cui titolo, Romanzo Famigliare, non lascerebbe immaginare la promozione di concetti culturali diametralmente opposti a quelli di cui si ha, invece, bisogno per non mandare all’aria secoli di lavoro per la piena affermazione dei diritti dei minori».
Il sociologo spiega che gli sono giunte vibrate proteste da parte dei genitori, perché in prima serata e – ripetiamo – con un titolo che non lasciava presagire alcunché di scottante, si narrava con linguaggio allusivo e scurrile la storia di una madre che cerca di far abortire la figlia adolescente rimasta incinta a seguito di una relazione con un suo docente (per quanto lui sia giovane, è sempre un adulto. E non è “normale” che un adulto metta incinta una ragazzina di 16 anni... Né è “normale” che una madre faccia del tutto per far abortire la figlia).
Dice Marziale: «L’emittente radiotelevisiva di Stato ha scelto di sdoganare la trattazione di così delicate fenomenologie in un orario poco consono per bambini e adolescenti, che proprio dalla Tv attingono a stili e modelli di vita sbagliati, come la normalizzazione di un rapporto sessuale tra docente e discente, in un Paese vergognosamente primeggiante per bassissima soglia dell’età del consenso sessuale, che deve fare i conti con un lolitismo fin troppo tollerato». E “lolitismo” è un eufemismo per dire “pedofilia“.
Spiega Marziale che «l’adultizzazione precoce dell’infanzia», premessa dello sdoganamento della pedofilia, appunto, non dovrebbe passare per la Rai, azienda di Stato, finanziata profumatamente con i denari dei contribuenti.
«Per tale ragione chiedo ai vertici aziendali, direttore generale in testa, di posticipare l’orario della messa in onda e chiederò alla Conferenza nazionale dei Garanti, prevista per dopodomani a Roma, una netta presa di posizione al riguardo. E’ decisamente tempo di finirla con questa anarchia che non tiene minimamente conto delle esigenze della famiglia e dei più piccoli».
Redazione
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