10 Stati federati Usa (Indiana, Louisiana, Alabama, Arkansas, Idaho, Kentucky, Mississippi, Missouri, Nebraska e Oklahoma) hanno un forte interesse a proteggere le proprie cittadine dalle conseguenze per la salute e la sicurezza che possono derivare dal mifepristone, Ru486.
I 10 Stati si sono costituiti in un processo dell'Acog contro la FDA (l'omologa dell'Aifa italiana: L'Acog (associazione di ginecologi) vorrebbe che l'FDA consentisse in tutto il terrirorio Usa la possibilità di ricevere la Ru486 per posta o in telemedicina. I 10 Stati suddetti sostengono che il mifepristone può dare gravi complicazioni, soprattutto emorragie, infezioni e persino la morte. Queste complicazioni possono essere ancor più gravi se la donna assume la pillola fuori da un ambiente ospedaliero protetto.
Anche 159 membri del Congresso appoggiano i 10 Stati e chiedono alla FDA di continuare a far rispettare le regole in atto per la mitigazione dei rischi per la pillola abortiva.
La FDA ha approvato l'aborto chimico fino a 10 settimane di gestazione (in Italia fino a 9). Finora deve essere prescritta da un medico che conosce lo stato della gravidanza e della salute di una donna, il che è fondamentale per la sicurezza del paziente.
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