In un mondo dove la bella Angelina Jolie si fa amputare il seno per evitare la possibilità – anche remota – di contrarre un tumore; nel mondo in cui si invoca in continuazione la tutela della salute delle donne, le reticenze sugli effetti collaterali delle pillole anticoncezionali, sono ingiustificabili, incoerenti e profondamente malvagie.
La American Association for Cancer Research (AARC) ha inviato a Lifesitenews un comunicato stampa in cui si riportano i risultati di una ricerca, condotta a Seattle. Questo studio ha riscontrato una maggiore probabilità di incidenza del cancro al seno nelle donne che usano anticoncezionali orali a base di estrogeni (le pillole estro – progestiniche), o pillole contenenti ethynodiolo diacetato, e pillole trifasiche “a combinazione” contenenti noretindrone.
In base alla quantità degli ingredienti suddetti il rischio di incidenza del carcinoma alla mammella aumenta di 2 o 3 volte, mentre la probabilità media di tumore al seno tra le donne di Seattle è di 1,5.
Le elaborazioni statistiche effettuate concludono che le donne che fanno uso di detti anticoncezionali hanno il 50% in più di possibilità di contrarre la malattia di quelle che non ne hanno mai fatto uso.
Queste conclusioni allungano la lista delle controindicazioni ed effetti collaterali della pillola: all’inizio di quest’anno, in Spagna, hanno rilevato come le sostanze chimiche dei contraccettivi assunti dalle donne, che attraverso il sistema fognario si disperdono in acqua, stanno causando la femminilizzazione dei pesci maschi.
Sempre all’inizio del 2014, in Danimarca, è stato dimostrato che l’uso della pillola può provocare problemi di infertilità.
Nel 2013, un altro studio scientifico ha concluso che l’uso di contraccettivi orali per tre anni porta a una maggiore possibilità di soffrire di glaucoma. Nel 2012, in Australia, hanno riscontrato che le adolescenti che fanno uso di contraccettivi sono soggette a ipertensione.
Abbiamo già detto dei rischi di trombosi ed embolie, del diabete gestazionale, e poi i nostri lettori ben conoscono “I veleni della contraccezione” di cui ha scritto il nostro dottor Renzo Puccetti.
E forse ricorderanno anche il libro di Holly Grigg-Spall un femminista (non credente), il cui titolo in italiano suona così “Addolcire la pillola: ovvero, come ci hanno imbrogliato sulle pillole anticoncezionali ormonali”. Immediatamente entrata nella lista di proscrizione del mainstream politically correct, la Grigg denuncia coraggiosamente come maggior parte delle donne neanche sappia che la pillola è farmaco con effetti collaterali anche psicologici come depressione, ansia, paranoia, rabbia, attacchi di panico, tanto per dirne solo alcuni, che affliggono la metà delle donne che quotidianamente prendono la pillola.
E qui abbiamo parlato solo di quelle che una volta si chiamavano “pillole Pinkus”. Della pericolosità delle pillole post-coitali, cioè le pillole “del giorno dopo” e della RU486, abbiamo parlato in molte altre occasioni, come per esempio, qui.
05/08/2014
Salute femminile, contraccezione e cancro: gli effetti collaterali della pillola
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