La Repubblica di San Marino si prepara a recarsi alle urne. L’appuntamento è per il 26 settembre, quando un Referendum stabilirà se i cittadini del piccolo stato saranno favorevoli o contrari alla depenalizzazione dell’aborto.
Per la legge ad oggi vigente, infatti, l’aborto è illegale sotto qualsiasi forma ed è dunque un reato punibile con la reclusione dai 3 ai 6 anni ai sensi degli articoli 153 e 154 del codice penale Sanmarinese.
Gli oltre 34mila elettori (dato risalente al 2019) sono dunque chiamati ad esprimere la loro preferenza ma non sarà necessario raggiungere il quorum, poiché non è previsto dalla legge dello Stato.
Oggi, 10 settembre, il comitato promotore e il comitato contrario alla depenalizzazione apriranno in contemporanea (e in spazi diversi) la campagna con comizi e interventi.
Il quesito referendario, a cui si spera i cittadini di San Marino rispondano NO – è la seguente «Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la 12a settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?».