23/12/2020 di Manuela Antonacci

“Sangue Innocente”. Il nuovo libro di Morra sull’aborto

Un libro pieno di coraggio e passione “Sangue innocente. La Bibbia, la Chiesa, la società e l’aborto”, di Antonio Morra, laureato in Teologia presso la FIRE School of Ministry e diplomato in studi biblici del Nuovo Testamento presso l’Università delle Nazioni YWAM. Questo giovane padre che viaggia in molte nazioni per parlare anche di pornografia e dipendenze, ci offre un vademecum rivolto a credenti e non, per affrontare la più grande sfida antropologica di tutti i tempi: la difesa della vita 360 gradi, dal primo all’ultimo respiro, sottolineando che ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo per questa causa. Ne abbiamo parlato con l’autore stesso

 

A proposito del suo libro lei ha dichiarato: “Negli ultimi quarant’anni l’aborto ha ucciso più di un miliardo di vite umane nel mondo. Un numero gigantesco e devastante. Siamo caduti in un baratro senza precedenti, in un silenzio che sento di dover rompere con un grido di allarme. Lo scopo di questo libro è esplorare, spiegare la questione e, in obbedienza alla chiamata di Dio, impedire lo spargimento di sangue innocente”. Mi chiedo e le chiedo: se ha sentito la necessità di scrivere un libro per contribuire a sconfiggere la piaga dell’aborto, non sarà anche perché alla base del frequente ricorso all’aborto, da parte delle donne c’è anche una cattiva informazione?

«Il libro ha due scopi principali: quello di insegnare ai cristiani cosa ci dice la Bibbia sull’argomento, perché spesso non si approfondisce il discorso sulla dottrina delle Scritture. La seconda parte è una mia sfida alla Chiesa, partendo da quella evangelica di cui faccio parte, ma la cosa è allargata a 360 gradi, su quello che dovrebbe fare nei riguardi dell’aborto. Logicamente non solo contrastare, ma essere a favore della vita. La terza parte invece, tralasciando, tra virgolette, la fede, su come possiamo essere informati a livello scientifico, logico morale e filosofico, in modo da poter rispondere al meglio alle principali argomentazioni sull’aborto. Dunque sì, lo scopo de libro è anche informativo, su quelli che sono i dati, le statistiche, la scienze, quella vera, non caricata dall’ideologia, che guarda i fatti e ci spiega davvero quello che accade. Il libro vuole dare strumenti a chi, nelle scuole, nelle piazze si trova a parlare di certi argomenti».

Infatti Lei sviluppa il suo discorso seguendo due matrici essenzialmente: mostra cosa insegna la Bibbia sull’aborto e cosa dovrebbe fare la Chiesa e illustra le risposte alle maggiori argomentazioni in favore dell’aborto. Ci può accennare almeno, a una di queste questioni?

«Il discorso è lungo ma possiamo dire che la prospettiva biblica e quindi anche ebraica, nell’Antico Testamento, è che Dio vede la persona, non solo al momento del concepimento ma già prima del concepimento, perché ci sono alcune Scritture, come i Salmi in cui il salmista dice: “Tu mi hai conosciuto prima di quando ero nel grembo di mia madre”. Quindi Dio dimostra che il pensiero verso l’uomo è ancora prima che l’uomo esista e poi ci sono vari passaggi in cui Dio si riferisce alla persona nel grembo come ad una persona viva, presente. Cioè la stessa parola che si usa per un adulto viene usata per un bambino nel grembo materno. Poi c’è il discorso dello spargimento del sangue innocente, dove Dio, in vari passaggi, dell’Antico Testamento, in modo particolare, giudicherà i vari popoli, con giudizi molto severi perché hanno sparso sangue innocente. Un tempo venivano sacrificati i figli agli idoli, questo ha portato ad un giudizio molto severo. Oggi noi non abbiamo statue a cui sacrificare, ma ci siamo abbassati agli idoli del consumismo, del materialismo, della carriera, abbiamo sacrificato la nostra prole per questi “ideali”».

Oggi viviamo in un’epoca di grandi contraddizioni, ci si pronuncia spesso contro la pena di morte ma poi si considerano l’eutanasia e l’aborto come dei diritti inalienabili dell’individuo. Così come il bambino nel grembo materno è visto quasi come una malattia che, oggi, può essere eliminata, come un fastidioso virus, con una pillola. Che ne pensa?

«Facciamo di tutto per proteggere i cuccioli degli animali ma non l’uomo. C’è una battaglia ideologica e di parole: l’importante è che non stiamo in silenzio e chi è a favore della vita combatta per determinate situazioni e idee. E quindi queste contraddizioni sono molto, molto forti nella nostra società. L’aborto stesso è diventato una questione centrale e caratterizzante le varie aree politiche: se tu sei di un’area non puoi essere a favore, se sei di un’altra area non puoi essere a sfavore. Io mi auguro che chi è per la vita possa scrollarsi di dosso la giacca politica e battersi per quello che è la vita stessa: che sia di destra o di sinistra. L’idea è che le contraddizioni vengano smascherate e si possa portare avanti la vita a 360 gradi, dal momento del concepimento, fino all’ultimo respiro. Questa è la speranza di questo libro e con esso vuole nascere un movimento che possa attivare persone che comincino a discutere di questi argomenti, mi riferisco soprattutto alle generazioni più giovani che seguono i trend più comuni. Mi auguro che i più giovani possano cominciare ad interrogarsi sulla questione leggendo il libro. Per questo abbiamo cominciato a dare un taglio molto giovanile anche nella grafica e nella diffusione del libro sui social».

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