I satanisti della regione hanno inscenato una protesta contro la nuova legge del Texas che prevede degna sepoltura per i bambini abortiti.
I satanisti sostengono che il nuovo regolamento violi le credenze religiose dei membri del Tempio di Satana.
La normativa è stata varata nel luglio scorso ed entrerà in vigore nei prossimi giorni. Essa richiede che le strutture che praticano l’aborto provvedano alla cremazione o al seppellimento dei resti dei bambini uccisi.
Gli abortisti hanno protestato per i costi che la normativa impone di sostenere. I satanisti, invece, adducono motivi religiosi.
Secondo loro, i riti di sepoltura sono una componente consolidata della pratica religiosa. Il Primo Emendamento della Costituzione protegge il diritto dei satanisti di non praticare riti religiosi. Sostengono inoltre che la norma molesta le donne. E quindi i membri del Tempio di Satana rivendicano il diritto di non obbedire alla legge.
I legislatori texani, invece, avevano varato la normativa perché le strutture che forniscono l’aborto trattano i corpi dei bambini come spazzatura e qualche volta li scaricano persino nelle fogne. Tanto che una volta, in occasione della rottura di un tombino, i pezzi di bambino sono stati rigurgitati nella pubblica via.
In altre occasioni le cliniche dell’aborto sono state multate per smaltimento illegale di “rifiuti” umani...
Riconoscere dignità ai corpi umani e conseguentemente praticare la sepoltura degli stessi, è una delle norme di quel diritto naturale che molti si ostinano a non voler riconoscere.
Eppure ciò che aiuta i paleontologi a distinguere gli scheletri degli uomini primitivi, dagli scheletri dei primati è proprio il fatto che gli uomini fin dalle origini dell’umanità praticavano il culto dei morti. Tempo fa abbiamo visto come anche gli antichi Egizi riconoscevano la dignità del sepolcro ai bambini non nati. Ma è un punto d’onore – evidentemente – per abortisti e satanisti negare anche in questo la umanità dei bambini nel grembo materno.
Redazione
Fonte: LifeNews
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini