In merito alla scabrosa vicenda della comunità Il Forteto, la Camera dei Deputati ha dato il via libera per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Il provvedimento è stato votato quasi all’unanimità con 448 voti favorevoli, nessuno contrario e 4 astenuti (di cui tre del gruppo parlamentare di Leu). La commissione dovrebbe quindi fare luce sugli scandali emersi negli anni passati in merito agli abusi sessuali compiuti nei confronti di minori e disabili ospiti della comunità, con sede a Vicchio (FI).
Gestito da una cooperativa agricola, poi commissariata nel 2018, il Forteto era stato fondato nel 1977 da Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, arrestati la prima volta dopo appena un anno di attività. I due vennero condannati in primo grado nel 1981, per poi venire assolti in appello un anno dopo. Nel 1984, l’annullamento della precedente sentenza da parte della Cassazione, seguito da ulteriori processi e un nuovo pronunciamento della Cassazione che condannava Goffredi a dieci mesi per sottrazione consensuale di minorenne e corruzione di minorenne, mentre Fiesoli veniva assolto dalla precedente condanna per atti di libidine violenta, corruzione di minorenne e maltrattamenti.
Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2000, che condannava lo Stato italiano a risarcire le vittime, un secondo processo ha avuto luogo tra il 2014 e il 2017, con la sentenza definitiva della Cassazione, che ha condannato Fiesoli a 15 anni e 10 mesi per abusi su minori e maltrattamenti, ma l’ha annullata con rinvio limitatamente a uno degli episodi di violenza sessuale contestati all’imputato. Il caso è stato oggetto di studio da parte di due commissioni regionali, mentre una prima istituzione di una commissione parlamentare era stata bloccata nel 2015.
La commissione parlamentare varata in questi giorni dovrebbe finalmente contribuire a fare chiarezza su una vicenda che la magistratura da sola non è riuscita a risolvere. L’organo appena istituito dovrà completare le sue indagini entro dodici mesi, poi, entro trenta giorni, presentare una relazione sulle attività di indagine. La commissione, composta da venti deputati (nominati dal presidente della Camera) e venti senatori (nominati dal presidente del Senato) avrà anche «il compito di formulare proposte sull’adozione di nuovi strumenti di controllo delle comunità alloggio presenti sul territorio nazionale; sul potenziamento del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell’affidamento familiare e, laddove siano emerse responsabilità e negligenze in capo a essi, alle modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti sanzionatori», si legge nel documento approvato.
Luca Marcolivio