Vivere la storia di Maria di Nazareth attraverso se stesse, racchiuderla nella scelta di dare speranza alla vita.
Così vengono descritte 16 donne da parte delle volontari del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli: confuse, portatrici di grandi pene personali e comunque madri di un piccolo bambino che, inconsapevole di tutto ciò che sta accadendo, sta crescendo dentro di loro.
Le volontarie vogliono chiamarle per nome: Grazia, Francesca, Mariella, Maria, Antonia, Carmela, Carla, stella, Bruna, Gemma, Roberta, Patrizia, Lucia, Gianna, Laura ed Anna hanno bussato alla porta del Centro piene di domande, impaurite o solo bisognose di trovare qualcuno che le potesse comprendere e desse loro la forza di essere forti.
Queste 16 donne hanno deciso di non lasciar spazio alla morte e di affrontare tutto, passo dopo passo. E ce la faranno perché non sono sole: hanno ritrovato la loro forza, possono contare sull’aiuto di volontari, fanno tesoro della relazione che nasce tra loro stesse. E soprattutto godono dell’amore incommensurabile, nuovo, del loro bambino.
Anche per questo il CAV ha voluto organizzare degli incontri di gruppo in cui le donne possono trovare un momento per confrontarsi, cementare il legame personale, farsi forza ed anche prepararsi all’arrivo del figlio. Si parte dalla trattazione di problemi pratici, come il rifornimento di pannolini, il ritiro del corredino, gli appuntamenti con l’ostetrica, ma si arriva subito a parlare di sensazioni e sentimenti, il vero fulcro di questa nuova avventura che le sta meravigliosamente travolgendo l’esistenza.
Queste 16 donne si stanno preparando al loro Natale, con coraggio. Ma non sono sole.
Redazione
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