25/08/2017

Scuola e Patto di Corresponsabilità Educativa

In questi giorni girano sui social messaggi allarmistici che invitano i genitori a non firmare il patto di corresponsabilità educativa (PEC) sottoposto dalla scuola all’atto dell’iscrizione.

Come abbiamo sempre detto gli inutili allarmismi sono da evitare. Anche perché nuocciono alla buona causa.

Il PEC è un documento che la scuola propone alle famiglie all’ iscrizione dei loro figli ( per legge quelle medie inferiori e superiori ), in cui si “definisce in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie ”.

I destinatari naturali del patto educativo di corresponsabilità sono i genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli.

Se non avete ancora iscritto i vostri figli a scuola e vi viene sottoposto, vi invitiamo a leggerlo con attenzione prima di firmarlo. Ma certamente va firmato.

Se si ravvisano criticità (così come nel PTOF), esse vanno, nell’esercizio dei propri diritti e responsabilità, opportunamente fatte presente. Una nota ministeriale a commento del PEC precisa che è lo strumento di elezione per stringere la collaborazione tra tutti gli attori della scuola, è quindi legittimo da parte dei genitori fare presente criticità o chiedere che siano aggiunte delle note, così come suggerite, per esempio, dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli (http://www.difendiamoinostrifigli.it/wp-content/uploads/sites/31/precedente/pdf/scuola/PEC-PUNTI-AGGIUNTIVI.pdf) .

Quindi il PEC va firmato ?

Sì, ma con attenzione e responsabilità, e, se necessario, in nome di una sana alleanza tra scuola e famiglia, proponendo eventualmente modifiche o firmando con riserva.

Vi ricordiamo che in tal caso è importante che le riserve (modifiche o punti che non intendete accettare) siano specificate per iscritto sotto la firma, e non solo dette a voce.

Nell’eventualità siano presenti criticità e la scuola chieda la firma rifiutando le integrazioni chieste dai genitori e chiudendo al dialogo con le famiglie, contattateci per valutare insieme come agire nelle forme più opportune. Si tratta di un patto quindi è fondamentale si basi su un reale rapporto di fiducia reciproca.

In caso di grave disaccordo con il PEC – e con il PTOF – si potrà arrivare a decidere di non firmarlo e di non versare il contributo volontario alla scuola.

Siamo in attesa del nuovo impianto PEC a cui il Miur sta lavorando, e ci riserviamo di valutare attentamente i risultati di tale lavoro. Qualora non dovesse rispondere a tutti i requisiti organizzeremo  proteste, rifiuteremo la  firma sul nuovo patto e rifiuteremo il versamento alla scuola del contributo volontario.

Cogliamo l’occasione per ricordarvi l’importanza di protocollare la richiesta del consenso informato preventivo, che potete trovare qui, meglio se insieme ad altri genitori e curando sempre di far del tutto per mantenere un clima di dialogo civile con la scuola.

ProVita Onlus,  Non si tocca la famigliaGenerazione Famiglia – La Manif ItaliaComitato Articolo 26

 


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