Si sa, il fatto di “un uomo che morde un cane” fa sempre più notizia del suo esatto opposto, come tutti gli eventi particolari e decisamente non quotidiani. Andare alla ricerca di questi fatti, di eventi molto particolari non significa però per forza condividerli ed avallarli, ma semplicemente – appunto – ricercarli e informarsi.
È quello che vorremmo sottolineare quando si parla delle ricerche su internet su determinati temi, come per esempio le transizioni di genere. Come riporta un articolo dell’Ansa, infatti, da una ricerca condotta dal social network Pinterest, risulterebbero milioni di ricerche legate proprio alla transizione di genere. Secondo questo report, curato da Candice Morgan, Responsabile dell'inclusione e della diversità di Pinterest, le ricerche più diffuse sul tema sarebbero correlate a: come cambiare il proprio nome e pronome, l'uso di ormoni, interventi di chirurgia estetica, tutorial di trucco, consigli di stile, e come sostenere una persona cara che è in transizione.
Secondo lo studio, inoltre, le ricerche sulla “transizione di genere” sono aumentate di quasi il 4mila per cento. Il punto su cui ci vogliamo focalizzare, però, non è tanto il dato meramente numerico delle ricerche, ma ciò che esse rappresentano e soprattutto l’accezione che è stata data proprio da chi ha condotto la ricerca. La grande mole di persone che ricercano e si informano sulla transizione di genere, infatti, è stata presa come cavallo di troia per avallare la tesi che il tema sia una questione sociale diffusa e di estrema priorità. Dunque, solo perché milioni di persone – a quanto sembrerebbe – si informano su un determinato tema, allora per questo motivo il tema stesso e quindi la possibilità e la “liceità” di cambiare genere devono necessariamente diventare il nodo centrale sui cui far ruotare le dinamiche sociali e politiche.
Molto più realisticamente, invece, si dovrebbero leggere questi dati per quello che sono realmente. Ovvero dei semplici, seppur importanti ed elevati, numeri che indicano come molte persone si vogliano informare su una determinata questione, senza però per questo voler agire in tal senso e soprattutto senza voler per questo motivo dire che tutte quelle milioni di persone siano d’accordo e avallino la transizione di genere.
I numeri sono importanti, quindi. Ma andrebbero semplicemente letti. Non manipolati.
di Jacopo Coghe